Dipende dalla condizioni in cui si trova il paziente. Solitamente se è presente una fase di scompenso epatico (ascite, encefalopatia, ittero) in maniera persistente allora si ritiene che il 50% dei pazienti possa sopravvivere più di 2 anni. Tuttavia se sono presenti altre complicazioni, quali la sindrome epato-renale o la peritonite batterica spontanea, allora le probabilità di sopravvivenza sono nettamente peggiori.