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Esperto Risponde

indicazioni professionali

Carissimi Dottore,scrivo questo post per avere dei consigli in merito ad una mia esperienza lavorativa, per niente semplice.seguo una ragazza presso una scuola secondaria, con diagnosi funzionale certificata. Come da obiettivi minimi ministeriali, prepariamo la ragazza alle verifiche e interrogazioni circoscrivendo prima gli argomenti da preparare, per questo necessitiamo di avere le verifiche prima per valutare cosa dispensare e cosa semplificare. Malauguratamente la ragazza, (con disturbo border), ha sparso in giro per la classe la voce che le vengono "passate" da me le verifiche, e i compagni, giustamente indiavolati, sono andati a riferire la cosa ad docente coordinatore. (Per non parlare del fatto che parla di me alle compagne come se fossi "di sua proprietà")In realtà, per le problematiche cognitive della ragazza, lei riceve soltanto gli "argomenti" presenti in verifica, ben circoscritti, e NON le verifiche fatte e finite. Non c'è bisogno di dire lo scompiglio generale e lo "scandalo" che ne è venuto fuori e, mi dispiace dirlo, ma ha letteralmente rovinato un lavoro di relazione costruito a fatica con i docenti, tant'è che mi sono sentita dire parole come "io mi fidavo di te..." e ora viene messa in discussione la mia stessa professionalità quando ho sempre cercato di lavorare nel massimo della correttezza.Faccio fatica a comprendere che il suo comportamento sia dovuto ad una patologia e che il suo "distruggere" qualsiasi relazione sia parte di un "gioco" inconsapevole che dovrei capire come educatrice, ma sono prima di tutto umana e la gravità di questa cosa mi sembra davvero troppo. Il suo comportamento manipolatorio va oltre ogni comprensione....
Risposta del medico
Dr.ssa Silvia Garozzo
Dr.ssa Silvia Garozzo
Specialista in Psicologia clinica e Psicologia e Psicoterapia
Capisco. Dovrebbe parlare con la ragazza e dirle che lei capisce che la ragazza abbia paura di perderla e proprio per questo cerca di distruggere la relazione ma così facendo lei sarà costretta ad abbandonare il compito di aiutarla per difendere la sua professionalità. spieghi altresì ai docenti che tali comportamenti sono parte integrante del disturbo e che o si fidano di lei e delle sue capacità oppure lei se ne andrà.
Risposto il: 20 Novembre 2009