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Infarto ima a 38 anni, nel 1997, rimasta chiusa

Infarto IMA a 38 anni, nel 1997, rimasta chiusa per 2/3 minuti (?) tra porte blindate della banca in cui lavoro (ero sola, ultima impiegata ad uscire), per inceppamento meccanismo elettrico di apertura. Sopraggiunti dolori molto forti ho smesso di spingere la porta e il meccanismo si è sbloccato, spia verde e sono riuscita ad uscire. In causa legale contro il datore di lavoro i cui avvocati (molto potenti!!) sostengono che è avvenuto l'infarto a causa attacco di panico (qualche episodio - circa 5/6 - tra il 1981 e il 1985 e poi condotte di evitamento, farmaco con fluoxetina?? e poi sereupin) perché sulla cartella clinica è presente "nevrosi d'ansia": io stessa ho parlato di attacco di panico quando, in P.S. mi hanno chiesto cosa era successo: ora ho questa "spada" sulla testa! Oltre al danno anche la beffa! E' quindi possibile che un attacco di panico determini un infarto? Coronarografia eseguita un mese dopo: stenosi 40% coronaria ant.discendente, non trattata perché "non significativa". Fumavo circa 10 sigarette, no patologie, no familiarità (mamma e papà e nonni paterni tumori), colesterolo e trigliceridi bassi, ipotensione arteriosa (ora peggiorata, da 95 a 100 max causa farmaci), stress ? (mamma morta un anno prima). Tra due settimane intervento di by-pass perché ora 70% e rimodellamento ventricolo metodo SAVER(?). Non ho figli biologici perché gravidanza sconsigliata e da un anno figlia adottiva di 11 anni. Grazie dell'attenzione. Ho urgente bisogno di Vostra risposta per mettermi "il cuore in pace", se possibile!
Risposta del medico
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non è facile dare un giudizio su un caso non comune (dato il riscontro della coronarografia, la sua età e l’assenza di alcuni fattori di rischio) ma non impossibile. Tra l’altro l’evoluzione del quadro depone a favore di un danno cardiaco importante. Inoltre a quanto mi sembra di capire a suo tempo fu fatta una diagnosi di infarto miocardico; questa dovrebbe essere basata su degli accertamenti che dovrebbero essere riportati sulla cartella clinica relativa a quel ricovero. La nevrosi d’ansia potrebbe essere un cofattore se non addirittura una conseguenza del fatto da lei riferito.
Risposto il: 25 Marzo 2008