Sono una donna di 45 anni, da circa tre anni soffro di continui disturbi vaginali. Ogni volta mi rivolgo con fiducia al mio ginecologo, ma, non riesco a venirne a capo. I sintomi: Perdite maleodoranti appena dopo il ciclo. Fastidio vaginale indefinibile, non prurito e non bruciore neanche nella minzione. Pesantezza al basso ventre. Sensazione di dover urinare spesso. Malessere generale. Leggera nausea. Dolore a volte lieve e a volte no, a livello delle ovaie.
Quello che ho fatto: Cure infinite con ovuli, macmiror complex e v.gyn. Ecografie addominali, transvaginali, spesso evidenziano ingrossamento delle stesse o cisti ovariche che poi si risolvono con farmaci del tipo Ananase. Urinocoltura. Ricerca sangue occulto nelle feci. Pap test, che, ogni volta evidenzia flogosi di grado medio. Pochi giorni fa, dopo l'ennesima visita mi ha riscontrato una "piaghetta", sanguinante, che ha provveduto a bruciare. Non ho risolto nulla, vivo malissimo.
Chiedo, da perfetta ignorante: ma un semplice tampone vaginale no? Non potrebbe trattarsi di un'infezione mal curata perché non esattamente individuata? Non mi permetto di suggerirglielo per educazione e rispetto dei ruoli. Cosa posso fare? Grazie infinite a chi avrà il buon cuore di rispondere.
Potrebbe effettivamente trattarsi una infezione non esattamente individuata. L'indicazione è, come da lei ipotizzata, di eseguire un tampone vaginale per la ricerca di germi banali e chlamydia più un esame a fresco e colorato del secreto vaginale per la individuazione di gardnerella vaginalis e trichomonas, che non crescono nei normali terreni di coltura usati per gli altri batteri. Entrambi questi due microorganismi posso dare, oltre le perdite maleodoranti, pesantezza, tensione al basso ventre e talvolta disturbi minzionali.