Il rischio di arresto cardiaco non appare direttamente relato al BAV II, ma eventualmente alla cardiopatia sottostante (esempio, cardiopatia ischemica che da un lato può essere relata ad aumentato rischio di arresto cardiaco e dall’altro determinare un BAV). I rischi connessi al BAV di secondo grado sono eventuali episodi di bradicardia (= rallentamento eccessivo della frequenza cardiaca), per i quali, in alcuni casi, può essere necessaria l’applicazione di un pacemaker (= stimolatore del battito cardiaco). E’ opportuno fare un ECG delle 24 ore secondo HOLTER (per il controllo della frequenza cardiaca e per l’identificazione di eventuali pause tra un battito e l’altro) e un ECOCARDIOGRAMMA (per la definizione della eventuale cardiopatia di base). Cordiali saluti.