Buongiorno, sono un ragazzo di 20 anni. Premetto che sono un tipo ansioso e da dicembre ho iniziato a vivere un periodo di costante ansia che mi ha portato anche ad avere dei colloqui con una psicologa. Ora sto molto meglio, però alcune ansie derivanti soprattutto dall'ipocondria persistono.
A inizio gennaio avevo iniziato ad accusare dei fastidi alla mano sinistra (una specie di tremore) e nella paura ho fatto una visita neurologica, risultata completamente positiva. Inoltre da quel periodo in poi mi sono iniziato a svegliare spesso con le mani addormentate e con i mignoli (di tutt'e due le mani) molto rigidi e scattosi, cosa che dopo pochi minuti passa, ma non mi era mai successa prima.
Dopo la visita neurologica sembrava che tutto questo fosse passato, ma da circa una settimana mi sono riniziato a sentire tutt'e due le mani un po' rigide, con la sensazione di difficoltà a prendere degli oggetti come se ce le avessi congelate. Non ho perso forza, riesco a suonare il pianoforte e stringere senza problemi, però sento questo costante irrigidimento. L'episodio dei mignoli continua sempre ed in più ho notato che chiudendo il pugno sento la forza opposta che mi fa aprire la mano e a mano completamente aperta sento di doverla chiudere. In pratica l'unico punto di rilassamento è con la mano semi aperta. I dolori sono molto rari e non fastidiosi, però facendo palestra ho notato che torcendo il polso per allenare i bicipiti, dopo l'esercizio sento moltissimo dolore sul palmo della mano sinistra sotto mignolo e anulare. L'ansia su questo è costante soprattutto perché sono un musicista e per me le mani sono la cosa più importante.
Grazie anticipatamente per i consigli, buona giornata
Potrebbe trattarsi di fenomeni a tipo "crampo" legati eventualmente a disturbi degli elettroliti ematici (calcio, magnesio, potassio, etc.). Conviene controllarli e se alterati correggerli, sentendo eventualmente nuovamente un neurologo. In caso di persistenza del disturbo protrebbe essere utile uno studio elettromiografico.