Cara Signora, una volta, quando non esistevano le televisioni, nè la luce elettrica e le famiglie erano numerose sotto lo stesso tetto, gli anziani vegliavano e tra loro parlavano. In questo modo erano gli ultimi ad andare a dormire ed i primi ad alzarsi al levare del mattino, dando alla famiglia il buongiorno e annunciando la colazione.
In quelle epoche, chi riusciva a diventare vecchio si sentiva fortunato; i bambini volevano sentire le loro storie e gli adulti chiedevano i loro consigli.
Probabilmente nessuno si lamentava del fatto che l'anziano fosse rimasto sveglio per quasi tutta la notte, ma soprattutto erano loro i primi ad aspettare con piacere la pace della notte.
Oggi i vecchi vengono lasciati da soli davanti a televisori accesi, di cui spesso non riescono più a sentire l'audio, pena il riposo del resto della famiglia. Loro si sentono un peso e quindi preferirebbero dormire, quindi si lamentano perchè il loro cervello, per natura, non è più in grado di mantenere il sonno per più di 2-3 ore di seguito. Allora, giù con i sonniferi, i "zepam" di ogni sorta e varietà, barbiturici e neurolettici!
Così i loro cervelli si deteriorano ancora di più, finchè non cominciano a urlare di notte e sonnecchiare di giorno, finchè non arriva il momento della casa di cura o della Cortese Signora.
Non è dal PIL, ma è dalla felicità dei vecchi e dei bambini che si dovrebbe valutare il nostro "benessere"!