Gentile signora,
voglio innanzitutto dirle che non è necessario cambiare casa per poter vivere un futuro migliore. Probabilmente un aiuto farmacologico potrebbe giovare; ma è necessario inquadrare meglio il suo caso.
Sono certo che un supporto psicologico, da parte di un professionista serio e soprattutto esperto, possa aiutarla efficacemente a far luce sulle sue paure e sostenerla per affrontare in modo più efficace la sua esistenza quotidiana; incoraggiandola a pensare e realizzare un futuro che tenga conto anche degli aspetti positivi della sua esistenza.
E' vero, considerando la sua storia non è possibile trascurare gli affanni e il dolore vissuti anche in relazione al disagio e alla sofferenza di suo padre e suo fratello; tenendo conto, naturalmente, della esperienza traumatica relativa alle operazioni chirurgiche da lei subite e alle conseguenze di esse che certamente influiscono anche sulla sua quotidianità.
Ma ... un altro mondo è possibile e non è detto che debba accadere il peggio.
Da parte mia, ritengo che le sue "preoccupazioni" siano attualmente esasperate proprio da una condizione di attesa spasmodica dell'ineluttabile, di un qualcosa che dovrebbe accadere da un momento all'altro; qualcosa di più rispetto a quanto ha già ha avuto modo di sperimentare nel corso degli anni. Come se lei fosse condannata a scontare una pena per chissà quale colpa (reale o immaginaria) ...
Varrebbe la pena parlarne più a lungo e in uno spazio concreto ed è per questo che suggerisco alcuni colloqui con uno/una psicologo psicoterapeuta esperto che inquadri innanzitutto il caso e imposti successivamente un percorso terapeutico (magari con un supporto farmacologico prescritto da uno psichiatra) adeguato alle sue reali necessità.
Con molta cordialità.