Gentile signora,
in realtà tra i due referti l'unica sostanziale differenza è che nel primo viene segnalata la presenza di una CIN I (neoplasia cervicale intraepiteliale o displasia di grado lieve), che nel secondo non è presente. Ciò è in accordo con la storia naturale di questa malattia che prevede anche la possibile risoluzione spontanea e non solo l'evoluzione verso la neoplasia invasiva. Nelle displasie lievi infatti (meglio classificabili oggi come L-SIL e cioè Low-Grade Squamous Intraepithelial Lesion o lesione squamosa intraepiteliale di basso grado), è corretto anche adottare un management conservativo e tenere sotto controllo la lesione, effettuando al più una generica terapia antinfiammatoria, in quanto le cellule patologiche sono spesso eliminate dal nostro sistema immunitario.
Permane tuttavia, nel suo caso, la presenza del virus del papilloma umano (HPV), di cui potrebbe essere utile effettuare la tipizzazione, attraverso lo studio del DNA virale. Esistono infatti dei ceppi del virus (6, 11, 16, 18, ecc...), sicuramente correlati al carcinoma della cervice, e che richiedono un monitoraggio più frequente, attraverso l'esecuzione del PAP-Test. Utile potrebbe essere anche l'assunzione di sostanze con attività immunomodulante come la lattoferrina, che non è escluso possa potenziare la risposta del suo sistema immunitario, determinando la completa eliminazione del virus.
Altra opzione che prenderei in considerazione nel suo caso, è l'assunzione del vaccino per l'HPV, in quanto, anche in caso di infezione già presente da parte di uno dei ceppi virali per i quali il vaccino conferisce immunità, la sua somministrazione protegge dalle infezioni da parte degli altri ceppi. Nella genesi delle lesioni displastiche , infatti, giocano un ruolo importante le coinfezioni di diversi ceppi virali ed il loro equilibrio dinamico con la risposta immunitaria dell'individuo.
Risposta a cura del Dott. Francesco Guida U.O.S.C. Ginecologia e Ostetricia A.O.R.N. "A. Cardarelli" - Napoli