Lo stimolo della fame non è uguale per tutti, infatti è determinato dalla glicemia, dal contenuto corporeo di grassi e da molti fattori, da quelli ereditari a quelli ormonali, a quelli psicogeni, da farmaci, disturbi organici, ecc. Sappiamo tutti che in condizioni di ansia o di particolari stati d'animo la cosiddetta fame subisce dei cambiamenti, come pure che certi farmaci fanno ingrassare. A volte i sintomi dell'ipoglicemia (tremore, calo delle forze) vengono prima dello stimolo della fame. Il corpo è in grado di difendersi dal digiuno mettendo in atto sistemi che mantengono nella norma soprattutto la glicemia. Lo zucchero nel sangue è quindi fondamentale per la vita e qualora non arrivi più con l'alimentazione deve essere prodotto a partire dall'ossidazione dei grassi depositati e degli aminoacidi presenti nelle proteine muscolari. L'ossidazione dei grassi è la più desiderata, ovviamente, ma purtroppo in assenza di glucosio a sufficienza i grassi non vengono ossidati completamente e vanno in circolo chetoacidi. Il sangue tende all'acidosi. Le proteine muscolari tendono a ridursi. Nell'insieme il digiuno prolungato può essere pericoloso per la vita. Le proteine in parte possono essere trasformate in glucosio ma con una buona perdita di aminoacidi attraverso i reni. Analogamente al digiuno prolungato, seguire diete ipocaloriche strette può essere pericoloso.