Logo Paginemediche
  • Programmi
  • Visite
  • Salute A-Z
  • Chi siamo
  • MediciMedici
  • AziendeAziende
decorazione 1
decorazione 2
decorazione 3
decorazione 4
decorazione 5
decorazione 6
circle
circle
Esperto Risponde

la paura di non farcela, a volte vorrei rinchiudermi in una stanza

Buongionro,dal 4 anni ho l'incarico di Responsabile di un ufficio pubblico di circa 15/20 colleghi.Da due faccio il pendolare da Firenze a Reggio Emilia con il mezzo ferroviario per circa 5/6 ore il giorno di viaggi in treno e bus e almeno 7 ore e mezzo di lavoro.La sera arrivo a casa da mesi stanchissimo, faccio cena e vado a letto...pochissimo tempo per me, le figlie e la compagna.Accuso una stanchezza eccessiva alle gambe e senso di svenimento nel corso della giornata. A lavoro mi ricarico, ma una volta fuori vengo preso dall'angoscia di una esistenza precaria e fine a se stessa, quasi impossibilitato a ritornare indietro a fare il lavoro di sempre come semplice funzionario senza incarico, non riesco ad avere il coraggio di una scelta che ormai mi condiziona.Da una parte voglio seguire la "carriera", anche senza un ritorno economico visto che i viaggi sono a mio carico e dall'altra la paura di non farcela a stare fuori casa 14 ore il giorno.Trascuro me stesso, i figli e la nuova compagna.Questa settimana non c'è l'ho fatta e mi sono fatto dare dal medico 5 giorni di malattia, sudavo, avevo la pressione alta e una fatica enorme a camminare.Vorrei proseguire l'incarico biennale, ma vorrei ogni mese staccare qualche giorno per riprendermi. E questo mi ricrea sensi di colpa.Il cardiologo mi ha visitato, nulla di patologico, ma mi ha consigliato di cambiare stilie di vita perchè troppo stressata.Attendo consigli anche perchè a volte vorrei rinchiudermi in una stanza al buio e non sentire nessuno.Fabio
Risposta del medico
Specialista in Psicoterapia

Buongiorno, dalle sue informazioni ipotizzo una condizione di stress prolungato, che attualmente inizia a manifestare i sintomi tipici dell'esaurimento professionale o burnout.

Una adeguata organizzazione del sostegno psicologico necessario e delle opportune soluzioni da mettere in atto, non può prescindere da una adeguata definizione del problema.

Credo opportuno pertanto l'intervento di un professionista esperto, in grado di raccogliere tutti gli elementi necessari per inquadrare la sua situazione esistenziale; portando molta attenzione a tutti gli elementi in gioco nelle aree che genericamente definisco come  "lavoro e relazioni di lavoro" e "extralavoro, famiglia/relazioni sociali e tempo libero".

Sarà importante naturalmente tener conto delle caratteristiche personologiche e degli stili di vita, nonchè della storia personale.

Un esame medico generale che escluda disfunzioni in corso è comunque opportuno.

In possesso delle informazioni di cui sopra, il professionista sarà in grado di inquadrare il problema e sostenerla adeguatamente; affinchè lei possa finalmente impostare un percorso di vita più sereno e soddisfacente, per se' e per le persone con le quali è legato da un rapporto affettivo importante.

Risposto il: 28 Luglio 2014