le crisi psicotiche devono essere gestite
Buongiorno,da diversi anni, circa dieci, mio fratello (28 anni) soffre di disturbi di ansia. Si è recato da diversi medici (psicologi e psichiatri ogni volta per qualche mese) senza purtroppo alcun esito positivo. I problemi di mio fratello sono a lui e a noi ben noti: - difficoltà a relazionarsi con altre persone - energia repressa - mancanza di soddisfazioni personali (storia d'amore, posto di lavoro, persone amiche, ...) - paura eccessiva del giudizio altrui. Inizialmente manifestatasi un'ansia generale, negli ultimi 4-5 anni soffre di forti crisi nervose (che ci costringono a stare svegli tutta la notte e dove niente e nessuno sembra riuscire a calmarlo, inutili tisane, passiflora, ...), continuamente ripete che "ha paura che sta diventando pazzo", ci chiede di aiutarlo, ma poi ogni nostra parola é vana e se la prende con tutti noi, genitori e sorelle. Il suo stato é di eccessivo nervosismo (anche 7-8 ore di fila). Oltre a queste crisi da circa un anno soffre di sintomi ossessivo-compulsivi (pulizia ossessiva di una parte del corpo (fronte), taglio delle unghie più volte al giorno). Un paio di volte abbiamo anche chiamato l'ambulanza, ma, passata la notte, tutto è tornato come prima. Da circa un anno é in terapia c/o un medico psichiatra. Quando le crisi sono diventate insopportabili per noi, ci siamo rivolti al medico, che, su nostra richiesta, gli ha prescritto lo Zyprexa. Mio fratello, contrario all'utilizzo di medicamenti, lo ha preso per qualche mese (da gennaio 2011 a maggio 2011) dopodiché, di sua iniziativa, ma con la conoscenza del medico, ha smesso l'utilizzo. Per diversi mesi la situazione e' stupendamente migliorata (fino ad inizio novembre 2011 più nessuna crisi ne' nervosismo - solo le ossessioni erano rimaste). Riconosco che io, a mia volta in cura presso uno psichiatra da tanti anni per problemi di minor gravità, negli ultimi mesi, ho contribuito a creare in casa un ambiente ostile (liti continue con i miei genitori, …). Da un paio di settimane però mio fratello sta nuovamente male con tutte le varie conseguenze e notti insonni per tutti. Da premettere che mio fratello dello psichiatra dice: "non va abbastanza in profondita', non mi sento capito, io conosco l'origine dei miei malesseri ma lui mi dice solo di "cambiare". Non è normale che dopo un anno sono ancora allo stesso punto di prima…Mi rivolgo a lei, dottore, per un consiglio. Siamo veramente tutti a terra e molto spaventati. Non sappiamo come gestire questa situazione e la prospettiva di vita è molto brutta se pensiamo a come vive mio fratello e a quello che ci aspetta. Io non riesco a staccarmi da casa e ad andare a vivere da sola e vivo con la continua paura di quello che potrebbe succedere. Le chiedo: secondo lei è il caso che mio fratello continui a recarsi da questo psichiatra o sarebbe meglio ancora una volta cambiare? Una situazione come questa è risolvibile, oppure siamo condannati a vita con questa malattia che non ci abbandona? Mi scuso per essermi dilungata e la ringrazio infinitamente per un suo parere medico. Cordialmente.