Sarebbe necessario innanzitutto escludere evidenze mediche, ciò che potrebbe ottenere recandosi dal suo medico di base.
In assenza di tali evidenze potremmo considerare i suoi sintomi come una forma di comunicazione non verbale che esprime attraverso il corpo un sentimento di inadeguatezza personale, vissuta da lei _ consapevolmente o inconsapevolmente - come problematica.
Ritengo del tutto banale fare riferimento a un generico stress. Mi permetta esprimermi in questo modo,con la intenzione soprattutto di stigmatizzare un modo di dire ormai consueto (e quindi non voglio assolutamente dare un giudizio negativo a quanto asserisce) da parte di specialisti e non. Sapendo che quando si parla di stress, si allude soprattutto a una difficoltà individuale di far fronte ai cambiamenti o a quelle situazioni che mettono alla prova la nostra capacità di adattarci. Capirà quindi che il problema non è tanto quello dello stress, quanto quello di un sentimento di inadeguatezza che se permane nel tempo può sfociare in specifici problematiche di natura fisica e fisiologica, comportamentale, cognitiva ed emotiva.
Considerando il suo caso, cercherei di comprendere meglio il suo bisogno di rassicurazione e allo stesso tempo darei maggior valore al suo bisogno (in larga parte inespresso) di stima, nei termini di auto-stima ed etero-stima.
Con molta probabilità, alcuni colloqui con un/una professionista esperto potrebbero aiutarla a entrare maggiormente in contatto con la situazione individuale sottostante le sue somatizzazioni.
Con molta cordialità
Dott. Tripeni