Gentile Signore,
innanzi tutto le confermo che lei è stato seguito e curato con il massimo scrupolo ed appropriatezza in ogni fase della sua storia clinica ed i brillanti risultati ottenuti, nonostante la malattia inizialmente abbastanza aggressiva, non possono che confermarlo. La dutasteride (Avodart) è un analogo più moderno della finasteride, si tratta di farmaci di cui è nota da tempo l'azione inibente sull'ingorssamento prostatico benigno, la loro azione è principalmente locale, e avviene riducendo gli effetti del testosterone, che è una delle cause dell'ingrossamento (anche se con meccanismi d'azione ancora non pefettamente chiariti). L'azione di questi farmaci su di un tessuto diverso dall'ingrossamento adenomatoso non è ancora stato chiarito. E' noto che sotto terapia il PSA si riduce esattamente del 50% (tant'è che non è i caso di sospendere la terapia quando si esegue il prelievo, basta moltiplicare il risultato per due). Che cosa avvenga nel tessuto, in particolare nel tessuto che si può ipotizzare presenti cellule tumorali, non è ancora chiaro. La sua situazione attuale comunque è, che io sappia, quella in cui alcuni specialisti prescrivono l'Avodart, in alternativa alla semplice vigile attesa. Verosimilmente, chi prescrive questa terapia ha già avuto modo di valutarne gli effetti favorevoli. Pertanto, le consiglio di continuare a seguire con serenità le indicazioni di chi l'ha fin ora così attentamente curata.
Saluti