Buongiorno. Avrei bisogno di un parere in merito a quanto descritto nel titolo. Il linfonodo in questione ha iniziato a gonfiarsi da luglio. Ora sembra essersi stabilizzato. Non fa male, è molle e non è fisso. Ho fatto una eco-collo ad inizio gennaio ed il referto parla di plurime linfoadenopatie ai livelli 2,3,4, tendenti alla confluenza, alcune rotondeggianti e colliquate, delle misure di 3 cm a dx (1 linfonodo) e 2 cm a sx (3). Al lobo sx della tiroide è presente nodulo apparentemente capsulato iso-ipoecogeno di 15 mm da controllare con eco dopo 6 mesi.
Ho fatto delle ricerche su internet e ho notato che fra i sintomi più comuni c'è la stanchezza cronica con cui convivo da anni e dolori al collo, braccia e gambe. Per quanto riguarda la stanchezza confermo che mi accompagna da 6/7 anni. Adesso mi sorge questo dubbio. Aggiungo che, seppur numerosi, io ho notato al tatto solo un linfonodo sottomandibolare.
ll medico curante mi ha prescritto diverse analisi e, in più, ho consultato un centro specializzato in otorinolaringoiatria situato a Vittorio Veneto. Secondo tale centro, a prescindere da tutto, "il linfonodo va tolto con una exeresi e poi analizzato con istologico, magari è solo infiammatorio e pace". Delle analisi elenco i dati fuori norma che sono: Piastrinocrito 0,13, pcr quantitativa 31,00, citomegalovirus igg maggiore di 250, igm inferiore a 0,85. ebv (vca) igg specifiche 211, igm specifiche 43,00.
Il medico curante, visto ciò mi ha parlato di mononucleosi in fase acuta e citomegalovirus non recente. Quindi non si può in queste condizioni effettuare alcuna operazione chirurgica e comunque andrebbe fatta prima una cura, al termine della quale verificare se le infezioni regrediscono così come il linfonodo. Pertanto, i virus escluderebbero altre patologie (tumorali). Infatti mi ha prescritto aciclovir 800 mg 3 volte al giorno per un mese, dopodiché rifare analisi ed eco-collo. Sentito il centro specializzato a Vittorio Veneto, mi hanno risposto che invece si può operare tranquillamente ma, siccome insisto per la cura e comunque non è urgente, l'operazione si può rimandare al termine della cura, ma va fatta.
Ora io vi chiedo, scusandomi per l'essermi allungato: ma faccio bene a fare cura? Il linfonodo, comunque va tolto lo stesso, anche dopo la cura? Se si, come mai? E se regredisce? Devo fare altre analisi o il problema posso considerarlo trovato?
Concordo con i colleghi di Vittorio Veneto: i linfonodi vanno asportati anche dopo aver eseguito la terapia medica. È molto difficile che - anche dopo terapia medica - le adenopatie possano regredire completamente e nessun esame differente dall'istologico può dare certezze in merito all'origine dei linfonodi.