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Esperto Risponde

Lo scorso luglio in occasione della visita annuale

Lo scorso luglio in occasione della visita annuale per il rilascio del certificato di idoneità sportiva mi è stato diagnosticato un soffio al Cuore abbastanza rilevante tanto da consigliare un esame più approfondito (ecocolordoppler) a seguito del quale è emerso un Prolasso della valvola mitralica con un’insufficienza importante. E’ stata esclusa la rottura di un tendine anche se so che dovrò sottopormi ad un esame transesofageo, che sarà preliminare all’intervento chirurgico di ricostruzione plastica della valvola programmato per il prossimo maggio 2006. Ho consultato più cardiologi, tutti d’accordo con la stessa Diagnosi i quali mi hanno indicato un centro in Toscana (regione in cui vivo) presso il quale ho già iniziato l’iter pre-operazione. Da parte mia non ho alcun sintomo di quelli che leggo su tuttocuore.it, salvo un po’ più di affaticamento durante l’attività fisica che però avevo imputato all’età (soprattutto nei tempi di recupero dello sforzo), ho 45 anni ed ho fatto molta attività agonistica nelle corse di mezzofondo e poi maratone, negli ultimi tempi praticavo il ciclismo amatoriale che però ho interrotto. Mi fido dell’opinione dei medici che ho interpellato (anche perché uno di essi è un carissimo amico d’infanzia), però mi pare molto strano dover effettuare un intervento così delicato sentendomi sostanzialmente in buona salute. Sebbene da una parte sia tranquillizzante sapere che c’è una altissima probabilità che la valvola sia riparabile risolvendo del tutto il problema, dall’altra mi dicono che non può essere garantito al 100% e che non si può escludere del tutto che mi risvegli con una valvola artificiale, con tutte le conseguenze che mi hanno indicato, lasciandomi francamente un po’ titubante e “solo” con la responsabilità di decidere. Un ulteriore parere mi aiuterebbe molto, grazie.
Risposta del medico
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Lei ha una insufficienza mitralica che viene definita “importante”, senza sintomi significativi. Probabilmente l’indicazione è stata posta in base alla valutazione della evoluzione futura della patologia se non si interviene. Mi spiego meglio: se il suo atrio e soprattutto il suo ventricolo sinistro sono già dilatati in modo significativo, pur in presenza di una funzione normale, l’intervento è indicato. In presenza invece di sintomi di scompenso i rischi dell’intervento sono maggiori ed i risultati meno buoni. Infine la decisone ultima circa il tipo di valvola spetta al chirurgo sul tavolo operatorio, anche se dati importanti potranno essere ricavati dall’eco transesofageo.
Risposto il: 01 Febbraio 2006