Le aminotransferasi non sono esclusivamente di origine epatica ma anche di origine muscolare. Quindi in caso di malattie muscolari o sforzi muscolari eccessivi possono trovarsi in circolo maggiori quantità di aminotransferasi proprio di origine muscolare. In alcune forme di malattie autoimmuni si può avere una aggressione da parte del sistema immunitario nei confronti delle stesso fegato, risultandone una epatite da autoaggressione e quindi aumento delle aminotransferasi. Nelle malattie della tiroide (ipertiroidismo) l’effetto sulle aminotransferasi è la conseguenza di un disturbo generalizzato del metabolismo causato dall’eccesso degli ormoni tiroidei circolanti e si associa a numerose altre disfunzioni di altri organi. Tali effetti dipendono dal fatto che T3 e T4 attivano la respirazione cellulare ed il metabolismo. A livello metabolico gli ormoni tiroidei stimolano la glicogenolisi, la neoglucogenesi ed hanno azione iperglicemizzante; sul metabolismo dei lipidi hanno un’azione lipolitica, attraverso l’attività delle catecolamine. Inoltre si determinano azioni dirette sui mitocondri (centrali energetiche della cellula) che determinano un rialzo della produzione di ATP e del consumo di ossigeno. Sembrerebbe, pertanto, che gli ormoni tiroidei piuttosto che un singolo sito di azione abbiano multiple e coordinate sedi d’aggancio. A livello epatico si ha epatomegalia con incremento delle aminotansferasi e della fosfatasi alcalina.