Mi è stato diagnosticato un
Adenocarcinoma alla prostata. Alla biopsia è stato descritto come adenocarcinoma moderatamente differenziato infiltrante prostata (G2, pattern prevalente 3 di Gleason, score 6) in ipertrofia prostatica. E' stata rilevata presenza di cellule tumorali nei seguenti prelievi: area ipoecogena mediale (80%), zona transizionale verso destra (20%), porzione intermedia lobo destro (10%), base lobo destro (2%), apice lobo sinistro (30%), intermedia lobo sinistro (70%). Sono stati fatti due esami del sangue a distanza di dieci giorni, con valore di PSA rispettivamente a 30 e a 25. Sono state effettuate una scintigrafia e una tac al basso addome, che non hanno evidenziato niente di rilevante. La prostata risulta ingrandita, di circa 80 gr di peso stimato e
Adenoma di circa 40 g che tende a protudere in vescica. La
Vescica è normodistesa. Vorrei sapere se, con questi parametri, l'intervento di prostatectomia radicale è la terapia più indicata, o se ci si può rivolgere verso sistemi meno invasivi, quali la brachiterapia. Il mio medico dice che il tumore è localizzato all'interno della prostata e che il sistema meno rischioso è l'intervento radicale, ma vorrei sapere se vi sono soluzioni meno invasive.