Si tratta di una anomalia di forma della valvola che separa l’atrio sn dal ventricolo sinistro; la valvola – che ha due lembi – tende a protrudere dal ventricolo verso la cavità striale nella fase di chiusura. A volte in questo movimento (legato alla “lassità” del tessuto che costituisce la valvola) si determina anche il passaggio di sangue tra le due cavità, che non dovrebbe esserci; in questo caso è presente anche una “insufficienza” mitralica, che è quindi una anomalia di funzione e non solo morfologica (non so se nel suo caso c’è insufficienza, o solo prolasso, della mitrale). Nel caso del prolasso isolato (comunque con insufficienza lieve) non vi è alcun rischio di problemi gravi; possono esserci aritmie, solitamente extrasistoli, che però costituiscono più un problema soggettivo di fastidio, che un elemento di rischio. La valvola con prolasso ha una probabilità lievemente maggiore – rispetto alle valvole perfettamente normali – di infettarsi nei casi in cui si determina una “batteriemia”, cioè la presenza di germi nel sangue; ciò accade di solito in occasione di procedure odontoiatriche o chirurgiche, per cui se dovesse andare incontro a una di queste procedure dovrebbe prendere subito prima degli antibiotici per attuare la cosiddetta “profilassi dell’endocardite batterica” (è sufficiente che informi del suo problema il medico in questione, che dovrebbe essere in possesso degli schemi standard adottati internazionalmente).