no, in questo caso non è necessario. Il principio di fondo della “profilassi dell’endocardite batterica” (cioè della prevenzione delle infezioni della valvola, che nel suo caso è un po’ più esposta che di norma a questo rischio) è quello di somministrare una singola ma alta dose di antibiotico quando si prevede che dei germi possano andare nel sangue (la cosiddetta “batteriemia”), in modo da bloccarne la possibile localizzazione sulle valvole. Ciò accade quando si fanno procedure odontoiatriche, per esempio, oppure interventi chirurgici, cioè situazioni in cui si ha un sanguinamento a partire da zone che contengono normalmente dei batteri, come il cavo orale o l’intestino o anche la vagina. Se non c’è sanguinamento (come nel caso in questione) non c’è neanche bisogno di questa precauzione.