Gentile Signore,
per "asportazone della prostata" immaginiamo lei si riferisca ad un intervento eseguito per una diagnosi di tumore, ovvero una postatectomeia radicale. Sinceramente, ci pare impossibile che le possibili conseguenze dell'intervento non le siano state spiegarte dai nostri Colleghi che l'hanno operata. Queste notizie fanno infatti parte del cosiddetto "consenso informato" che lei ha vertamente firmato prima dell'intervento. D'ogni modo ... l'intervento ovviamente modifica molto l'anatomia delle basse vie urinarie, pur mantenendone la continuità. Vi può essere una certa differenza nella percezione dello stimolo, ma soprattutto una certa difficoltà a contenere le urine. Questa è molto variabile, ma con le tecniche chirurgiche moderne viene ridotta al minimo. Alcuni pazienti riescono a contenere perfettamente già alla rimozone del catetere. Nellla maggioranza dei casi vi può essere un certo grado di incontinenza, legato più che altro ai movimenti, che tende comunque a ridursi nell'arco di alcune settimane. Buona parte dei pazienti sono quindi "asciutti" dopo un paio di mesi dall'intervento. Altro effetto collaterale dell'intervento riguarda la funzione sessuale. Con l'intervento vngono definitivamente interrotte le vie seminali, quindi vi è perdita dell'eiaculazione (ma non dell'orgasmo). Per quanto riguarda l'erezione, la sua conservazone dipende molto dalla tecnica chirurgica adottata, a sua volta condizionata dal tipo di tumore. Una certa riduzione della potenza sessuale è inevtabile, ma quando possibile si riesce a preservare le strutture nervose in modo da garantire una funzione residua accettabile, magari sostentuta da qualche terapia farmacologica.
Saluti