Mia madre (52 ANNI) circa un mese e mezzo fa ha avuto una febbre, seguita da tosse e raffreddore. Nonostante gli
Antibiotici la febbre non scendeva. è andata in ospedale dove le hanno fatto un ellettrocardiogramma (ok) e una radiografia ai polmoni. La radiografia non mostrava nulla ma il medico le ha detto che aveva un focolaio iniziale di polmonite. Ha preso
Cortisone ed antibiotici ed è guarita la tosse, il raffreddore e la febbre. Persisteva comunque uno stato di affaticamento con tachicardia al cuore, soprattutto dopo i pasti. E' tornata in ospedale dove le hanno fatto vari accertamenti per la tiroide. I valori erano nella norma, solo alcuni piccoli e morbidi noduli. La radiografia ai polmoni era ok. Le hanno fatto anche l'ecocuore ed è risultato che ha una pericardite con versamento in via di guarigione perchè probabilmente il cortisone che ha preso per la
Polmonite (per 15 gg) era servito anche alla pericardite. Poichè non poteva ricominciare a prendere il cortisone in quanto sospeso già da una settimana, le hanno dato un'aspirna da 100 mg 1 volta al giorno. Purtoppo però la tachicardia non era passata del tutto così dopo una settimana le hanno messo un apparecchio che misurava il cuore per 24 ore e da questo si è visto che aveva delle aritmie. Le hanno consigliato di prendere INTRAL (non ricordo bene se sia questo il nome) e di tornare dopo 20 giorni per fare l'ecocuore. Io vorrei farle alcune domande: è possibile che dopo 15 gg di cortisone (preso per la polmonite) non sia guarita del tutto anche la pericardite? quanto tempo dura una pericardite? i sintomi che sente (affaticamento e tachicardia) sono sintomi della pericardite? è normale che abbia ancora questi sintomi, anche se in forma ridotta? che vita deve condurre nel frattempo? Mi scusi per le troppe domande ma sono preoccupata e avevo bisogno del Suo aiuto.