Sua madre soffre di ipertensione arteriosa ed ha già avuto un ictus: è quindi essenziale una prevenzione secondaria efficace, che comprende il controllo ottimale dell’ipertensione artreriosa (nel suo caso l’obbiettivo di pressione massima, se la paziente non è diabetica, dovrebbe essere intorno a 130 mm Hg, mentre l’obbiettivo della minima è già raggiunto). Piuttosto che aumentare il dosaggio dei farmaci in uso (se il Nebivololo è già ad un dosaggio efficace), consiglierei, se la funzionalità renale è normale e se la paziente non ha avuto episodi importanti di ritenzione di liquidi, di sostituire il Lasix (furosemide) con un diuretico tiazidico a bassa dose (Idroclorotiazide 12,5 mg) e di iniziare una terapia con un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE-inibitore), cominciando con un basso dosaggio e scegliendo tra gli ACEI che si sono dimostrati capaci, in studi controllati, di diminuire la probabilità di comparsa ictus (Ramipril, Perindopril). La funzionalità renale va controllata dopo una settimana dall’inizio della terapia con ACEI e successivamente va aggiustato il dosaggio in rapporto ai valori della pressione.