Mia moglie di 67 anni affetta da
Sclerosi multipla dal 1960, da più di 25 anni su sedia a rotelle ed ora totalmente immobile, in questi anni ha avuto vari episodi di tachicardia con durata massima di un’ora e risoltisi sempre in modo spontaneo e sempre apparentemente legati a problemi digestivi, visto che soffre molte volte di problemi di reflusso gastrico. Una settimana fa l’episodio di tachicardia non si risolveva e quindi abbiamo dovuto recarci ad un pronto soccorso, pulsazioni a 170 pressione 170/90, dopo endovena di Dilzene e tre ore dall’inizio dell’episodio di tachicardia i valori tornavano nella norma, dopo visita aritmologica la diagnosi era di tachicardia parossistica e come terapia veniva consigliato una compressa di Dilzene da 60 mg al mattino ed alla sera. Mia moglie per problemi legati alla sua malattia prende 6 capsule di gabapentin da 100 mg in tre somministrazioni, 1 e mezza di Tegretol 200 cr sempre in tre somministrazioni e 6 gocce di Rivotril alla sera, visto la difficoltà di farle accettare nuovi medicinali, anche perché ogni volta che prende Motillium od
Antiacidi per il reflusso questi variando l’assorbimento del Gabapenti e del Tegretol tornano vari problemi di bruciori e di dolori parossistici, tre anni fa ha anche subito intervento di quadrantectomia per un carcinoma al seno, la mia domanda è la seguente: visto la illogicità della
Sclerosi Multipla questi disturbi di tachicardia non potrebbero essere legati alla malattia stessa, od al problema di reflusso e non prendendo il Dilzene in modo regolare ma solo in caso di bisogno quali rischi vi possono essere per il cuore? Vi ringrazio anticipatamente per la Vostra cortesia.