Mia sorella risulta affetta da leucemia linfatica cronica e dovrà sottoporsi a trapianto di midollo con donatore familiare compatibilmente identico. Essa ogni tanto, circa una volta all'anno, sviene e/o si verifica una forte calo di pressione in situazione di stress fisico ed in passato è stata curata per il piccolo male con depakin, avendolo interrotto per gravidanza. Lei attualmente ha 45 anni. La mi domanda risulta: i medicinali che dovranno essere somministrati nella fase del trapianto possono interaggire con questo suo sintomo? Se sì, sarebbe opportuno valutare una cura preventiva, eventualmente individuata tra neurologo ed ematologo? Cordiali saluti.
Risposta del medico
SANDRO GIROTTO
Naturalmente prima di un eventuale trapianto di midollo andrà inquadrata tutta la situazione clinica della paziente, anche in relazione alle sue pregresse patologie collaterali.