Non posso rispondere compiutamente al quesito, comunque in linea di massima l’aspirazione del liquido pericardico, che è una procedura non priva di rischi, viene fatta solo quando si presentano chiari segni di “tamponamneto cardiaco”, una condizione cioè che espone a rischio grave il soggetto; va valutato se il liquido pericardico tende a riassorbirsi con le cure oppure se tende ad aumentare o recidivare; in questi casi altre opzioni sono possibili, come la creazione di una comunicazione pleuro-pericardica per far defluire il liquido. Comunque queste decisioni verranno prese in base all’andamento clincio e strumentale del versamento.