mio padre è morto nel novembre del 1997 a causa di un glioblastoma cerebrale, precedentemente nel mese di aprile dello stesso anno si sarebbe dovuto sottoporre ad un trattamento di radiochirurgia stereotassica, purtroppo però l'acceleratore risultò guasto, cosicchè dovette rimandare il trattamento al mese di giugno. Nel frattempo le sue condizioni peggiorarono. Sfortunatamente anche nel giugno 1997, qualche momento prima che lo stesso si sottoponesse all'intervento, l'acceleratore rilsultò nuovamente guasto. I medici decisero di sottoporlo a radiocobalto terapia, sostenendo che qualunque trattamento avesse fatto non sarebbe cambiato nulla in termini di sopravvivenza. Le chiedo, perchè proposero a mio padre un trattamento innovativo, dicendogli che in alcuni casi vi era stata una regressione del tumore, se poi gli stessi risultati potevano essere raggiunti in altro modo. Mio padre è rimasto privo di cure per circa 40 giorni, da aprile a giugno. Secondo il Suo parere, ha perso delle chances sia in termini di sopravvivenza che in termini di qualità di vita? LA RINGRAZIO VIVAMENTE
Risposta del medico
Paginemediche
Se la diagnosi precisa era il glioblastoma cerebrale, purtroppo c’è da dire che essa corrisponde inevitabilmente ad un esito infausto, qualora non sia operabile radicalmente. La RT stereotassica non si è dimostrata la soluzione del problema.