La condizione di suo padre è estremamente seria e per poter esprimere un consiglio è necessario essere a conoscenza di tutti i dati clinici. Verosimilmente si tratta di una cirrosi epatica causata dalla infezione da virus epatitico B su cui si è sviluppato un epatocarcinoma di 9mm di diametro al lobo destro. Data l’età avanzata, 69 anni, e le dimensioni del nodulo, 9 cm, ritengo improbabile prendere in considerazione un trapianto di fegato. Pertanto, va valutato da una equipe di chirurghi per considerare l’eventualità di una resezione chirurgica. Una ulteriore possibilità è data dalle tecniche di ablazione per cutanea della lesione (alcolizzazione o termoablazione). Infine, ma da valutare con estrema attenzione in funzione della funzione epatica residua, si può ricorrere alla chemioembolizzazione, cioè l’eliminazione del nodulo tumorale mediante interruzione del rifornimento di sangue da parte del vaso sanguigno tramite catetere giunto fin lì sotto guida radiografica. Pertanto si ribadisce la necessità, in un caso così delicato quale quello di suo padre, di effettuare una attenta ed approfondita valutazione clinica che comprenda una numerosa quantità di indagini diagnostiche indispensabili.
Per quel che concerne il Centro specialistico presso cui si è rivolto, non spetta anoi giudicarlo, tuttavia è sicuramente di ottimo livello essendo tra l’altro specificamente indirizzato verso il tipo di patologia di cui soffre suo padre. Uno dei massimi esperti per questa patologia è il Prof Massimo Colombo (DIVISIONE DI EPATOLOGIA, FIRC/UNIVERSITA' DI MILANO, UNITA' DI RICERCA SUL TUMORE EPATICO, IRCCS OSPEDALE MAGGIORE – MILANO).