Mio padre non vedente ha contratto l'epatite C da circa 40 anni. dopo alcuni anni di sofferenza diciamo che sembrasse che il virus stesse dormendo. Eseguiva regolarmente i controlli ogni anno, poi ogni sei mesi e poi, da quando gli hanno diagnosticato un nodulo di tipo rigenerativo al fegato fa il controllo ogni tre mesi. Da un pò il fegato è in cirrosi e l'epatologo non gli ha mai prescritto una cura preventiva. Una settimana fà abbiamo portato mio padre di urgenza all'ospedale, dove l'hanno ricoverato e dimesso ieri con questa diagnosi: comparsa di stato soporoso e confusione mentale al momento del ricovero,
Iperammoniemia (119) modesto incremento dell'alfafetoproteina (11.27). La TAC all'encefalo mostrava una cerebrovasculopatia multinfartuale.
Vasculopatia periferica agli arti inferiori già presente e sofferente da molto tempo.la
Terapia domicialiare è questa: Sinframin 500 cc 1 fl al dì(da fare per una decina di giorni)Lasix cpr 1cpr al dì, Aldactone 100 cpr 1 al dì, Normix cpr 1 cpr due volte al dì, Enterogermina fl 2 volte al dì, Laevolac sosp. 2 cucch. due volte al dì, 1 Clistere al dì con Laevolac 2 cucch. Secondo lei, Dottore, la terapia che gli hanno prescritto è corretta? Potrà continuare mio padre una cura di questo tipo per evitare una ricomparsa degli stessi sintomi o come diceva il precedente Epatologo: "non deve e non può prendere farmaci"? cosa può significare il valore dell'alfafetoproteina? E la cerebrovasculopatia multinfartuale all'encefalo? mio padre adesso sta meglio anche se un pò giù di morale. aspetto risposta. grazie dell'attenzione!