Gentile signora, l'associazione tra stenosi aortica , ipertrofia del ventricolo sinistro e malattia coronarica delineano una situazione che presenta un rischio superiore a quello che presenterebbe ognuna di queste patologie se non associata. Ciò significa che non è prudente attendere che la stenosi aortica divenga sintomatica, perchè ciò potrebbe rappresentare un rischio eccessivo. Il trattamento con stent delle lesioni coronariche, indispensabile nel momento acuto, sarebbe a mio avviso inopportuno se associato a stenosi aortica che richiede un intervento di sostituzione. Il bypass coronarico allunga di poco l'intervento, ma dà un risultato più stabile negli anni rispetto all'angioplastica.
L'approccio mini invasivo percutaneo deve oggi essere riservato ai casi considerati ad alto richio o inoperabili, pertanto applicarlo ad un uomo di 69 anni sarebbe del tutto inopportuno, in quanto non sappiamo ancora quanto le protesi percutanee potranno durare nel tempo. Le consiglio pertanto di programmare un intervento non urgente, che probabilmente può essere procrastinato di qualche mese, ma non oltre. Opportuno un controllo ecocardiografico a tre mesi.
Cordiali saluti. Prof. Carlo Antona