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Esperto Risponde

necessità di supporto psichiatrico

Mia figlia, anni 27, laureata inGiurisprudenza, da tre mesi ha soggiornato in Inghilterra per la conoscenza dell'Inglese; ottimo ambiente dove soggiornava, ottime relazioni, ottimo profitto, tutto procedeva al meglio allorquando circa 15 gg.addietro arriva il macigno in testa: il compagno di stanza (che è un mio cigino che la ospita) mi telefona per comunicarmi un strano atteggiamento comportamentntale di mia figlia. Mi collego subito con skype per verificare e mi accorgo che in effetti mia figlia è in uno stato confusionale; non ricorda il recente, mentre il passato si; mi basta per capire che devo subito andare a Londra e rimpatriare, certo che non trattasi di ictus o qualc'osaltro di più urgente da trattare. Durante il viaggio di rimpatrio mi accorgo sempre di più che mia figlia è in uno stato confusionale, confonde la realtà con un sogno, un film visto, insomma devo sentire qualche esperto.Il rientro è venerdì notte, assicuratomi durante il volo che non trattasi di un ricovero urgente da pronto soccorso, sabato siamo a casa tranquilli, anche se la confusione è presente in mia figlia, quando nel pomeriggio tardi essa và in escandescenza: comincia a gridare in Inglese HELP..., non ci riconosce più, è in preda ad una criisi non domabile che mi fa propendere per un ricovero immediato al p.soccorso più vicino dove viene trasferita in un reparto psichiatrico.Al pronto soccorso viene chaiamato lo psichiatra reperibile in quanto in quell'ospedale i titolari medici non ci stanno (sabato e domenica) .Intanto tra sbatato e domenica è stata trattata da tranquillanti.Il lunedì finalmente nel reparto parlo con il medico che ricostruisce l'anamnesi; racconto tutto e chiedo cosa avesse mia figlia; la risposta è evasiva, in effetti è molto presto per pronunziarsi.Trascorrono 10 gg. di ricovero con trattamento di TAVOR, ZYPREXA, DANAKIN che vengono anche prescritti per il post ricovvero a casa.La diagnosi è, ma ancora con molti dubbi, PSICOSI REATTIVA BREVE. Leggendo qua e la. i miei dubi sono tremendi:1-visto che quel disagio di prima, ovvero la perdita della realtà, è rientrato appena dopo 4 gg. dal ricovero, (il martedi si presentava equilibrata e stanca), l'uso di questi psicofarmaci non deve essere cessato o sarà il caso di continuare, io ho molta paura sull'uso prolungato degli psicofarmaci;2-dopo appena 4 gg. in ospedale mia figlia chiedeva di potere ritornare in Inghilterra per riprendere il suo studio, ma che futuro mi posso aspettare se, come dice lo psichiatra, il trattamento farmacologico va prolungato?3-adesso siamo a casa essa sta bene ma la stanchezza ed il sonno sono sempre presenti, nonchè una voglia di mangiare tanto specialmente dolci, che devo fare, interrompere il trattamento?
Risposta del medico

Gentile utente,

   capisco e condivido le sue apprensioni dopo quanto

è accaduto a sua figlia,

Per quanto mi è possibile dirle a distanza,è possibile che alcuni disturbi avvertiti dalla figlia ,da quando è a casa ,siano correlati all'uso dei farmaci consigliati.

   Per tutto il resto penso sia opportuno che sua figlia venga seguita in maniera serrata,soprattutto in questi primi periodi ,da uno psichiatra di vostra fiducia che saprà darvi spiegazioni più cpmplete circa l'iter della malattia.

Cordiali saluti

Piergiorgio Biondani

 

Risposto il: 27 Marzo 2012