Il pericardio è una sorta di “sacco” fibroelastico che avvolge completamente il cuore e l’origine dei grossi vasi che partono dal cuore. E’ formato da una parte esterna (pericardio fibroso o parietale) e da una parte interna (pericardio sieroso o viscerale). Nello spazio pericardio si trovano normalmente 25 ml di liquido citrino, prodotto dal pericardio viscerale. Il pericardio difende il cuore dalle aggressioni esterne, lo fissa strettamente dentro in mediastino, ne limita la distensibilità (soprattutto quando il cuore è dilatato) e, attraverso una piccola quantità di liquido in esso contenuto, impedisce l’attrito delle fibre durante la contrazione cardiaca. Il pericardio può essere interessato da processi infettivi o infiammatori (denominati “pericarditi”), a volte accompagnati dalla formazione di liquido più o meno abbondante tra i due foglietti. La sua domanda non è molto chiara: non capisco cosa vuol dire che “il liquido pericardico è aumentato del 45%”: come ha fatto questa diagnosi? In ogni caso, bisogna preoccuparsi quando il liquido pericardico aumenta molto, perchè può costringere il cuore all’interno di questo sacco, che è poco distendibile, fino a comprometterne la dinamica. Ed è questo il caso in cui serve rimuovere questo liquido. Senza arrivare a queste soluzioni estreme, spesso l’assunzione di una terapia farmacologia permette la risoluzione del quadro. In ogni caso, l’esecuzione di un ecocardiogramma permette la quantificazione del liquido pericardio, ma soprattutto permette di capire se la presenza del liquido compromette il regolare funzionamento del cuore; inoltre l’esame permette la monitorizzazione (liquido in aumento o in riduzione).