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Esperto Risponde

Nel dicembre 2003 ho avuto “un infarto

Nel Dicembre 2003 ho avuto “un infarto miocardico acuto in soggetto con malattia dei due vasi coronarici trattata mediante PTCA con stentino diretto su arteria coronaria destra” e solo allora ho scoperto di essere affetto da diabete Mellito di tipo 2. Dopo aver fatto insulina per 6 mesi (quattro iniezioni al dì) sono passato a pastiglie e successivamente (da poco) controllo la mia Glicemia soltanto con una corretta alimentazione (glicemia a digiuno 104 (mg/dl) e 5.2 di HbA1c(%), colesterolo totale 112 mg/dl, LDL 44 (mg/dl), HDL 42 (mg/dl), trigliceridi 131(mg/dl) - analisi del sangue del 12/07/2004). Sono calato di peso di circa 13 Kg ed adesso sono 85 kg per 180 cm di altezza. Ho effettuato tutti i controlli di routine ed ho anche eseguito una “Tomoscintigrafia miocardica di perfusione a riposo e dopo stimolo” con questo risultato: “Reperti scintigrafici compatibili con pregressa necrosi inferiore prossimale con ischemia da Stress in sede inferiore media”. Dagli ECGG sotto stress infatti risultava: “Test Submassimale – All’acme dello sforzo si osserva lieve sottoslivellamento del gratto ST in V3-V6 con irrigidimento. Ripristino delle condizioni basali nel quarto step di recupero. Non turbe nel ritmo. Paziente Asintomatico.” (sono arrivato a 175 Watt). Non ero un fumatore ma come si nota ero una buona forchetta e lo sarei tutt’ora se non fossi “costretto”. Volendo riprendere un po’ di attività sportiva (per il controllo della glicemia) che tipo di rischi corro oppure nel caso quale è il mio limite ? Vi sarei grato se fosse possibile avere qualche informazione utile in più di quelle che ho già naturalmente ricevuto (evitare stress prolungati, sforzi eccessivi, ecc.). Inoltre, posso considerarmi un soggetto con un’aspettativa di vita normale ? Ringrazio infinitamente tutti i medici e gli infermieri (ospedale di Cisanello a Pisa). Complimenti per la Vs. iniziativa.
Risposta del medico
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La sua storia suggerisce che Lei è stato trattato in modo ottimale e, anche per merito suo (non è facile infatti raggiungere livelli di controllo della glicemia e dei lipidi pari ai livelli da Lei raggiunti), sta tenendo a bada i fattori di rischio in modo ottimale. E’ sempre difficile esprimere un giudizio su esami che non si possono visionare direttamente: dalla descrizione della scintigrafia miocardica sembra di poter rilevare una modesta ischemia residua nella sede dell’infarto durante uno sforzo importante (175 Watt). Il risultato della scintigrafia suggerisce due cose:
  1. è opportuno controllare periodicamente, una volta all’anno in assenza di sintomi, almeno una prova da sforzo;
  2. il livello di affaticamento sperimentato durante il test da sforzo che faceva parte dell’esame scintigrafico, non deve essere raggiunto durante la sua abituale attività fisica.

La domanda relativa all’aspettativa di vita è certamente la più difficile. La letteratura al riguardo dice che un diabetico con malattia delle coronarie ha un’aspettativa inferiore a quella della popolazione generale. Tuttavia i dati su cui si basano le conclusioni attuali della letteratura scientifica non si riferiscono, per motivi temporali, a popolazioni trattate al meglio delle conoscenze attuali, come è il suo caso. Vi è quindi una fondata speranza che per Lei il futuro possa essere visto con ottimismo.
Risposto il: 26 Luglio 2004