Nel mese di luglio 2007 mio padre di anni 67 ha eseguito x caso la ricerca di sangue occulto nelle feci, la quale è risultata positiva su tutti e 3 i campioni raccolti. Il medico di base quindi gli prescrive una colonscopia(eseguita l'8 agosto) durante la quale è sottoposto a polipectomia a livello del sigma. L'esame istopatologico della polipectomia depone per un adenocarcinoma ben differenziato del colon su polipo adenomatosoche infiltra inizialmente la muscolaris mucosae, base d'impianto indenne G1, SM0. Il giorno seguente alla colonscopia mio padre lamentava dolori addominali a livello della fossa iliaca dx. Un rx diretto addome eseguito in pronto soccorso poneva diagnosi di perforazione colica per il qual motivo ricoverato e sottoposto ad intervento chirurgico d'urgenza di laparotomia esplorativa che evidenziava una peritonite fibrosa pelvica in perforazione jatrogena del sigme e pertanto si procedeva a lavaggio e detersione della cavità addominale, confezionamento di colostomia iliaca sx ed onfaloplastica. Dall'intervento a oggi mio padre non ha ancora avuto un consulto oncologico ( programmato per il 19 cm ). Esposto il caso vi volevo porre le seguenti domande: - Qual'è la gravità di questo adenocarcinoma G!,SM0? - Il fatto che ci sia stata perforazione del sigma e quindi peritonite può aumentare la possibilità di cellule maligne in circolo e quindi aumentare la possibilità di metastasi? - Quale terapia consigliata e monitoraggio terapeutico? Vi ringrazio. Attendo con ansia una vostra risposta. Distinti saluti
Risposta del medico
SANDRO GIROTTO
Se la colonscopia è arrivata fino al cieco e il polipo asportato era l’unica formazione presente in tutto il colon non vedo motivi di preoccupazione particolari; è indicato il solo follow-up clinico strumentale periodico