Innanzitutto bisogna distinguere un ematoma da una necrosi. L’ematoma si presenta quando sussiste una eccessiva fuoriuscita di sangue che non si arresta al termine dell'intervento, e pertanto si accumula nello spazio che rimane tra l’aponeurosi muscolare ed il lembo dermograsso. Questa é una delle ragioni per le quali si lascia sempre un drenaggio durante le prime 48 ore; in tal modo si evita ogni rischio. La necrosi, invece, è una distruzione del tessuto operato (in questo caso) per l’assenza di circolazione sanguigna, e pertanto di ossigeno, dovuta in generale ad una eccessiva rimozione o affinamento del lembo dermograsso da parte del chirurgo. Nel suo caso, in base alla descrizione da lei presentata, si direbbe che non si tratti di un ematoma ma di una vera e propria necrosi.
Una volta risolto il problema del tessuto necrotico, occorre un secondo intervento per correggere l'antiestetica cicatrice. È molto importante sapere qual’è esattamente la posizione del tessuto che ha sofferto la necrosi, perchè da questo depende se la correzione con il nuovo intervento lascerà o meno una nuova cicatrice. Se la necrosi, e quindi l'attuale cicatrice si trova nella zona limitrofa alla cicatrice principale dell’addominoplastica, allora sará molto più facile per il collega rimuoverla stirando un pò la pelle, nel caso contrario sarà inevitabile lasciare una nuova cicatrice.
Il consiglio che le posso dare è quello di farsi spiegare in dettaglio dal collega che tecnica intende utilizzare per corregere la zona della necrosi.
Prendendo in considerazione il fatto che già è passato un anno, può tranquilamente procedere fin da subito al secondo intervento.