Logo Paginemediche
  • Programmi
  • Visite
  • Salute A-Z
  • Chi siamo
  • MediciMedici
  • AziendeAziende
decorazione 1
decorazione 2
decorazione 3
decorazione 4
decorazione 5
decorazione 6
circle
circle
Esperto Risponde

NEOPLASIA MULTIPLA RENALE E VESCICALE

Mio padre, nel mese di settembre 2006, è stato sottoposto ad intervento chirurgico di nefrectomia totale al rene destro nonchè, nella stessa sede, ad intervento endoscopico di resezione di neoplasia vescicale previa uretrotomia. Era stata eseguita, nel mese di luglio, una uretrocistoscopia con il seguente referto: Ipertrofia bilobata della prostata ostruente. Neoformazione papillifera della parete laterale sinistra. Meati ureterali indenni. Coesiste formazione renale. L'esito dell'esame istologico pervenuto successivamente all'intervento chirurgico recitava testualmente: Diagnosi: 1) Carcinoma uroteliale grado 2 di ash, a basso grado sec. who, senza evidenti aspetti infiltrativi. Il prelievo non comprende tonaca muscolare. Si associano frammenti mucosi a tipo di polipo uretrale. 2) Carcinoma renale a cellule chiare grado 2 di Fuhrman, con diffusi aspetti a cellule granulose. La neoplasia è confinata al rene. Uretere e strutture vascolari al margine di resezione libere da neoplasia. Tessuto fibroadiposo libero da neoplasia. Si è sottoposto quindi ad un ciclo di n. 6 sedute di terapia endocavitaria con epirubicina (1 lavaggio a settimana). Come da richiesta del medico ha eseguito, recentemente, ecografia all'addome, esame delle urine con PSA totale e libero e urinocoltura ed in data 26 gennaio u.s. è stata eseguita una uretrocistoscopia ove risulta: assenza di recidive aggettanti nel lume, area iperemica rilevata della parete posterolaterale sx. L'ecografia e gli esami del PSA risultano nella norma. Il referto della urinocoltura, eseguita ai primi di gennaio e pervenuta solo in data 27 gennaio u.s., rileva la presenza di numerose emazie, rari leucociti e cellule uroteliali isolate, mal conservate e in piccoli aggragati con nucleo ipercromico, a profilo irregolare e predominante. Diagnosi: Reperto citologico sospetto per NEOPLASIA UROTELIALE DI BASSO GRADO. E' già stata fissata la visita anestesiologica onde sottoporlo a biopsia. A questo punto vorrei cortesemente ricevere chiarimenti su alcuni aspetti posto che, malgrado le mie consultazioni in rete, ho raggiunto solo il risultato di ALLARMARMI ULTERIORMENTE non disponendo di conoscenze mediche al riguardo e, conseguentemente, dando la mia interpretazione personale a ciò che leggo...! Può accadere che la presenza di queste cellule rilevate in sede di urinocultura siano dovute alla fase di cicatrizzazione del precedente intervento? (avvenuto, lo ripeto, il 6 settembre 2006). Qual'è l'effettiva gravità dell'esito istologico pervenuto? (Il Primario che ha operato fin dall'inizio mi ha tranquillizzata ma la circostanza che a distanza di pochi mesi si stia prospettando una recidiva non mi lascia affatto tranquilla...) La neoplasia uroteliale a basso grado può ripresentarsi sotto la forma infiltrante? La neoplasia uroteliale a basso grado può comportare conseguenze vitali? Qual'è solitamente il decorso di tale neoplasia e la terapia da seguire, eventualmente anche a titolo "preventivo" per evitare o diminuire il rischio di recidiva? Sentitamente grata per le risposte che mi Vorrete fornire (spero in tempi celeri) Vi ringrazio di cuore. S.C. (Una figlia disperata!)
Risposta del medico
LA CONDIZIONE RIFERITA ,POCO FREQUENTE,E' CARATTERIZZATA DALLA PRESENZA SINCRONA DI DUE PATOLOGIE:NA NEOPLASIA DEL PARENCHIMA RENALE PER LA QUALE E' STATA ESEGUITA LA NEFRECTOMIA RADICALE,ED UNA NEOPLASIA PAPILLIFERA DI GRADO INTERMEDIO DELLA VESCICA ,APPARENTEMENTE SUPERFICIALE,DIAGNOSTICATA E TRATTATA INIZIALMENTE CON ELETTRORESEZIONE ENDOSCOPICA E SUCCESSIVO CICLO DI CHEMIOPROFILASSI ENDOVESCICALE. LA NEOPLASIA VESCICALE,COME CERTAMENTE AVRA' ILLUSTRATO L'UROLOGO CURANTE,ANCHE SE INIZIALMENTE SUPERFICIALE,PU0' RIPRODURSI A DISTANZA DI TEMPO VARIABILE E PU0' ANCHE PROGREDIRE IN FORMA INFILTRANTE:PER TALI MOTIVI E' STATA ATTUATA LA CHEMIOPROFILASSI ENDOVESCICALE (VOLTA A RIDURRE IL RISCHIO DI RECIDIVA ) ED IL PAZIENTE VIENE SOTTOPOSTO A CONTROLLI (ES.CITOLOGICO,CISTOSCOPIA). IL RILIEVO CITOLOGICO DI CONTROLLO RIFERITO E L'ASSENZA DI TESSUTO MUSCOLARE NEL CAMPIONE INIZIALE DELLA TUR SUGGERISCONO L'OPPORTUNITA' DI ULTERIORE CONTROLLO ENDOSCOPICO CON EVENTUALE RIPETIZIONE DELLA TURV,COME E' STATO PROGRAMMATO DAL CURANTE.
Risposto il: 31 Gennaio 2007