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Esperto Risponde

Non ho fortunatamente contratto l’hiv né

Non ho fortunatamente contratto l’HIV né l’epatite B e C, sebbene circa sette o otto anni fa ho avuto diversi rapporti sessuali con prostitute. Dopo tali rapporti, portavo a casa i preservativi per controllare che non fossero danneggiati. Il trasporto dei preservativi avveniva in assenza d’aria, poiché li mettevo, immediatamente dopo il rapporto, in piccole buste da sottovuoto (le buste, a loro volta, le mettevo nella tasca chiusa con zip di un giubbotto da moto; giubbotto che pure non usavo andando in moto e che, pertanto, non era soggetto a un flusso d’aria differente dal normale). L’assenza d’aria mi fa temere che i virus potessero sopravvivere più a lungo che in condizioni ambientali normali. Tra il luogo dei rapporti e casa mia non trascorrevano che un paio di minuti di viaggio. Giunto a casa, controllavo l’integrità dei preservativi nel bagno di casa. Sono anni che vivo un incubo, che mi sta letteralmente annientano la vita, perché mi chiedo: avrò lasciato in bagno tracce di secrezioni vaginali o di una goccia di sangue depositati sul preservativo? Se fosse successo (e sono certo che sia successo), avrei potuto infettare di epatite B o C mia madre che si serviva dello stesso bagno di casa e che aveva una urostomia e che, poco dopo, ha subito un trattamento domiciliare di nutrizione artificiale enterale domiciliare e una chemioterapia domiciliare? (Il timore/terrore è che lei abbia toccato una superficie del bagno contaminata da tali gocce e che, successivamente, con le proprie mani venute a contatto con tali gocce, abbia toccato la propria urostomia, o la sacca dell’urostomia, o il tubo di collegamento della sacca, o l’apparecchio per l’alimentazione artificiale in endovena e magari l’ago di tale apparecchio, o l'apparecchio per la chemioterapia). Vi scongiuro di rispondermi. Grazie.
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
Dr. Fegato.com
Non riteniamo probabile il fatto che lei possa avere potuto infettare di epatite B o C sua madre che si serviva dello stesso bagno di casa e portatrice di urostomia seguita da un trattamento domiciliare di nutrizione artificiale enterale domiciliare. Anche se sua madre avesse toccato una superficie del bagno contaminata da tali gocce non si può ritenere che ciò sia causa di contagio.
Risposto il: 10 Giugno 2008