La coppia trova una rappresentazione di sé come oggetto che costruisce un mondo di inter-azioni e relazioni che sono l’esito:
- della “somma” delle singole parti: come i singoli componenti declinano il loro essere individualmente (passato – presente – futuro) e come questo aspetto definisce la struttura della coppia (dai singoli alla coppia);
ma anche
- più della somma delle singole parti: come la coppia si struttura (passato – presente – futuro) e come questa dimensione influisce nella definizione dell’individualità dei componenti della coppia (dalla coppia ai singoli).
Pertanto in quest’ottica il “sintomo” (non necessariamente in senso psicopatologico) deve essere collocato nella giusta dimensione e prospettiva. Stando nella prospettiva individuale (la prima) il messaggio è “
Io sono ok, sei tu che non sei ok!”. Stando nella prospettiva di coppia (la seconda) il messaggio è “
Noi siamo ok!- oppure –
Noi non siamo ok!”.
Il rischio della prospettiva individuale è quello di delegare sull’Altro il problema, con il rischio di parcellizzare e cristallizzare le posizioni dicotomiche di entrambi. Mi sembra che come coppia voi siate concordi su un punto fondamentale: la vostra metacomunicazione è identica cioè di tipo delegante e/o difensivo o direttamente o reattivamente (
Io sono ok! Sei tu che non sei ok!), quanto meno sul problema da lei segnalato.
Stando all’interno di una posizione di questo tipo dal problema non se esce.