Buonasera, sono una ragazza di 19 anni, circa un anno fa ho iniziato ad accusare dolori al ginocchio, non riuscendo a camminare per più di 5 minuti ma soprattutto non ero quasi più in grado di salire e scendere le scale. Dopo la prima visita dall'ortopedico che mi ha diagnosticato una condropatia rotulea e lesione al menisco ho effettuato la risonanza con conseguente referto:"Scarso versamento articolare anteriormente al pivot centrale ed in misura maggiore in sede retrorotulea. La rotula appare sostanzialmente in asse.Discreta disomogeneità del menisco mediale a livello del corno posteriore; concomita la presenza di iniziali segni di flogosi pericapsulae. Nulla di significativo a carico del menisco esterno dei legamenti crociati e dei collaterali."In una sua succesiva visita mi ha riconfermato la condropatia rotulea e mi ha consigliato un ciclo di elettrostimolazione del vasto medale e contrazioni isometriche. Purtroppo i risultati non si sono visti per cui mi ha inserita in lista per un'artroscopia. Il 13 marzo mi hanno operata in artroscopia e il referto è quanto segue: "Artroscopia ginocchio dx, si reperta iperpressione della rotula, buoni i menischi, si esegue relese laterale della rotula". Per un paio di mesi sono stata bene, ma da luglio si sono non solo ripresentati i dolori ma il ginocchio mi cede spesso, soprattutto quando il piede è fermo e ruoto l'anca di scatto, e a volte nn riesco a stendere completamente la gamba come se ci fosse qualcosa sotto la rotula che impedisca questo movimento. A questo punto il medico vorrebbe sottopormi ad un secondo intervento per riallineamento rotuleo secondo Fulkerson. Secondo lei è la scelta migliore?? Premetto che è dal primo intervento che eseguo rinforzo muscolare e elettrostimolazione.La ringrazio in anticipo.
Risposta del medico
Prof. Sandro Rossetti
Specialista inOrtopedia e traumatologia e Medicina dello sport
credo che sia necessario ricorrere ad un nuovo trattamento artroscopico o riallineamento rotuleo.