Gentile signora, come in tutte le cose che riguardano l'emotività e la psicologia soprattutto durante l'età dello sviluppo, bisogna essere molto cauti e non farsi prendere dal panico, dando alle opinioni dei "tuttologi" che prevedono scenari eccessivamente preoccupanti il giusto peso. Nella valutazione del caso di suo figlio la cosa più utile da fare è , senza essere troppo apprensiva ed intrusiva col ragazzo , osservare se vi sono eventuali sintomi di disagio emotivo (disturbi del sonno e dell'appetito, eccessiva irrequietezza, chiusura emotiva),associati a variazioni significative del rendimento scolastico e/o improvvise difficoltà nel rapporto con i coetanei rispetto al passato. Per gli adolescenti questi due in particolare sono gli elementi realmente indicativi di una eventuale sofferenza psicologica. In questo caso si potrebbe pensare di rivolgersi ad uno psicologo specializzato nei disturbi dell'infanzia e della adolescenza, ma sento , nei limiti di quanto si può fare senza aver visto il ragazzo, di tranquillizzarla, perchè il fatto che il ragazzo sia triste per l'handicap del padre è assolutamente normale e comprensibilee non necessariamente significa che suo figlio è destinato ad avere problemi (peraltro, quale ragazzino di undici anni non fa i capricci?). Mi tenga aggiornato sulla situazione , se vuole. La saluto cordialmente. A. D'Argenio