Gli esiti di valvuloplastica, trascorsi 6 mesi dall’intervento e non caratterizzati da una residuo significativo rigurgito mitralico, rappresentano una patologia a rischio sostanzialmente inesistente di endocardite batterica. In più le manovre a cui deve sottoporsi il paziente (esplorazione rettale ed ecografia prostatica transrettale) non richiedono, anche in patologie considerate ad alto rischio, alcuna profilassi antibiotica in quanto il rischio di batteriemia è inesistente: nel caso di un paziente immunodepresso il rischio è invece presente. Per cui la risposta alla prima domanda è NO anche se è bene eseguire una valutazione medica prima delle procedure. In caso di sindrome influenzale non è assolutamente indicato alcuna terapia antibiotica profilattica.