La cardioversione non è di per se’ pericolosa, il ricovero è breve (solitamente circa un giorno e mezzo). Il problema è invece capire se tale procedura e’ necessaria nel suo caso, ovvero quale è la probabilità che questa sia efficace e soprattutto che i risultati durino nel tempo. Questo dipende anche dal grado di compromissione delle camere cardiache: io suggerisco un ecocardiogramma per la valutazione dei diametri dell’atrio e del ventricolo sinistro, e della frazione di eiezione. In alcuni casi (potrebbe essere il suo caso) infatti è preferibile mantenere la fibrillazione atriale controllando farmacologicamente la frequenza cardiaca piuttosto che tentare a qualsiasi costo il ripristino del ritmo sinusale, perché la probabilità di recidive aritmiche è elevata e perché comunque si dovrebbero assumere i farmaci per la cardiopatia di base. Sarebbe opportuno conoscere la terapia che lei cronicamente assume: da come lei si e’ descritto, il suo quadro clinico è complesso ed è difficile dare un parere isolando il problema “fibrillazione atriale” dal contesto. Caso mai riscriva, riportando l’esito dell’ecocardiogramma e le informazioni sulla terapia. Cordiali saluti