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Esperto Risponde

peggioramento sintomi autismo

salve mi chiamo rosa e convivo da circa due anni con un uomo divorziato che ha un figlio ora 19enne autistico ultimamente il ragazzo da quando nn frequenta piu il centro diurno che è stato chiuso perche nn pagavano le insegnanti si e chiuso di piu in se stesso eravamo riusciti a fargli esprimere i suoi desideri ma ora nn chiede piu e se deve andar in bagno nn ci va se nn mi accorgo io che deve andare in bagno ancora piu di prima nn parla nn ci guarda nn sorride e noi siamo preoccupatissimi nn sappiamo piu che fare e seguito qui da uno psicologo il quale gli ha sospeso adeguatamente il gamibetal che prendeva la sera ora infatti prende solo il depakin al mattino mi chiedo ma nn c'è qualcosa che sia piu efficace o che renda piu attivo il cervello anche perche ultimamente è diventato piu lento nelle sue azioni quotidiane e nn riesce piu a lavarsi da solo oltreche ultimamente si fa anche addosso la prego ci risponda per darci un consiglio siamo disperati
Risposta del medico
Specialista in Psicoterapia
Gentile Rosa, la terapia farmacologica ha dei vantaggi indubbi, ma anche degli svantaggi: uno di questi è che non si può prescrivere "a distanza" un farmaco, perchè non è possibile prevedere le risposte soggettive a quella determinata molecola, e a quei dosaggi. E' necessario fare un lavoro "in corpore vivi", valutando le risposte del paziente, calibrando in base a queste la scelta del farmaco e i relativi dosaggi; la invito perciò a valutare assieme al neuropsichiatra la terapia farmacologica più opportuna per il ragazzo. ATTENZIONE: lo *psicologo*, per intenderci con laurea in psicologia e non in medicina, non può PER LEGGE (nè materialmente, non ha il blocchetto per le prescrizioni) prescrivere farmaci, e in tutti i casi è buona norma per uno psicologo, per vari motivi, non mettere mano ai dosaggi della terapia farmacologica senza la supervisione di uno psichiatra. Ergo, dia retta al neuropsichiatra per quanto riguarda la rivalutazione della terapia farmacologica. Riguardo alla situazione psicologica, l'autismo ha un po' questo assioma: la costanza dell'ambiente. E' normale che il ragazzo risenta del cambiamento di routine, e dovete avere solo pazienza che si riabitui al nuovo sistema. Cercate il più possibile di non creare troppe novità che possano destabilizzarlo, novità come persone, situazioni, eventi nuovi. La prevedibilità rassicura la persona affetta da autismo. Questi sintomi abbastanza gravi che si sono presentati possono essere attribuiti sia a una terapia farmacologica da risistemare, che a una reazione "di chiusura" in reazione al brusco cambiamento e distacco affettivo. Ricapitolando: correte dal neuropsichiatra per la terapia, reinserite il ragazzo in un nuovo centro, struttura, cooperativa, che si possa occupare di lui almeno per mezza giornata (è molto importante, prendetevi dei momenti per staccare la spina). Il lavoro ottimale è quello d'equipe: neuropsichiatra + educatore + psicologo esperto di autismo. Aggiungo, per completezza e per coloro i quali leggeranno la mia risposta, che qualunque terapia possa intraprendere il ragazzo, questa mira a curare e a gestire i sintomi, non a guarire. Siate forti, ce la farete. Dr. Delogu ipnosicagliari.blogspot.com
Risposto il: 17 Febbraio 2010