Mia mamma di 59 anni è in cura da tempo per un tumore mammario con metastasi al fegato. Al seno si è sistemato tutto ma le metastasi al fegato ultimamente le stanno dando seri problemi. A luglio ha iniziato a muoversi portando il marcatore ca 15-3 sul valore di 500. Nel giro di pochissimi giorni la situazione ci sta scivolando di mano. A metà agosto hanno scoperto un inizio di trombo della vena porta che sta curando con delle punture di eparina sottocutanee; un abbassamento piastrinico fino al valore di 90 cosa che ha impedito ai medici di fare la chemioterapia in attesa della loro risalita e del versamento ascitico e media entità. I valori a oggi delle gammagt sono 717 e la bilirubina totale è a 2,45. Siamo fuggiti da loro e ci siamo affidati alle mani dell'humanitas che ci hanno detto che la situazione è molto critica ma che c'è ancora 1 speranza, visto che c'è ancora margine per intervenire. Ha iniziato la chemio con myocet 25mg e ora settimana x settimana aspettiamo il colloquio con il medico. Non sappiamo cosa fare. E' davvero arrivata alla fine dei suoi giorni o c'è ancora davvero una speranza ? O c'è un centro specializzato solo in metastasi al fegato, tipo a padova o dove non lo so ? O devo smetterla di angosciarmi e fidarmi di dove siamo perchè finalmente qui stanno facendo un buon lavoro?
Risposta del medico
Dr. Piero Gaglia
Specialista inChirurgia generale e Oncologia
L'humanitas e' sicuramente un centro all'avanguardia. Non cambierei.
In queste situazioni il problema e' capire fino a quando e' utile continuare a lottare e quando bisogna sapersi arrendere. Ma questo e' un altro discorso.