Le varici esofagee sono delle dilatazioni venose che si formano all’interno dell’esofago. Sono del tutto simili a quelle che, in alcune persone, si formano a livello delle gambe. Le varici esofagee si formano durante malattie del fegato croniche (per esempio, cirrosi epatica) per l’aumento della pressione venosa nel circolo portale; questa condizione causa un rigonfiamento della rete venosa del cardias e dell’esofago: vera e propria via di fuga, che permette al sangue di raggiungere la vena cava superiore evitando il fegato. Le varici esofagee non danno sintomi, ma possono rompersi dando origine a gravi sanguinamenti, con ematemesi e melena con shock ipovolemico. La diagnosi è endoscopica o radiologica, mentre la terapia può puntare alla eradicazione tramite iniezioni ripetute di sostanze sclerosanti per via endoscopica, oppure alla modificazione chirurgica del circolo portale, con creazione di una comunicazione (shunt) tra vena porta e vena cava. La terapia d’urgenza, in corso di emorragia, si basa sull’uso di un palloncino (detto di Sengstaken-Blakemore), che gonfiandosi tampona la fonte di sanguinamento; oppure si ricorre alla somministrazione per via endovenosa di somatostatina (o di glipressina), sostanze che riducono la pressione sanguigna nel circolo splancnico. Le varici esofagee e gastriche sono la conseguenza dell’ipertensione portale. L’ipertensione portale rappresenta un incremento della pressione idrostatica entro la vena porta o le sue tributarie. La maggior parte dei pazienti con ipertensione portale presenta una malattia epatica cronica. Nell’ipertensione portale il sangue, che normalmente fluisce attraverso il fegato nelle vene sistemiche, a causa di un aumento della resistenza la flusso venoso portale, viene ad essefre drenato nelle vene sistemiche attraverso dei circoli venosi particolari. Attraverso la via della vena coronaria-gastroesofagea si formano le varici esofagee e gastriche, che si formano nell’80-90% dei pazienti con cirrosi epatica. La patogenesi della formazione delle varici gastriche è la medesima delle varici esofagee; tuttavia le vene implicate nell’ipertensione portale sono più frequenti a livello del terzo distale dell’esofago rispetto allo stomaco. Una delle prime dimostrazioni delle varici gastriche e la loro associazione con l’ipertensione portale, fu pubblicata in Germania nel 1913. La prevalenza delle varici gastriche in pazienti con IP è stata riportata in una percentuale che varia tra il 2-70%.