Buongiorno, la ringrazio per la sua attenzione, desidererei capire che razza di paziente sono a questo punto della mia "carriera" Dopo dieci anni dalla prima visita specialistica per sintomi che andavano da dolore acuto che si manifestava di notte, quasi sempre alla stessa ora, a stanchezza intensa e non giustificata, deambulazione difficoltosa, sensazione di estraneamento da ciò che mi circondava, vertigini. Una reumatologa dell'ospedale mi ha descritto con minuzia di particolari i miei sintomi, lasciandomi stupefatta, perché fino a quel momento i medici mi avevano detto che si trattava indubbiamente di un problema psicologico. Constatata la presenza dei tender point, sono stata ufficialmente giudicata "paziente fibromialgica". Avvisata che non c'erano cure specifiche e che potevo sperare solo su antidolorifici. Quasi 6 anni con Tramadolo, dopo che tachipirina e simili si erano dimostrati insufficenti. Postilla, non sono una cacasotto e resisto abbastanza bene al dolore. Ad un certo punto un medico è rimasto scandalizzato e mi ha proposto di fare una cura di disintossicazione, ero in Svezia e non mi era sembrato strano, visto il clima, di aver bisogno ogni giorno della pillola, ma i dolori, sempre alla stessa ora, diventavano più forti, anche se per il resto della giornata era vivibile. Questo medico mi ha spiegato che stavo assumendo droga ed era logico che il corpo mi richiedesse la dose successiva ogni giorno. la disintossicazione è durata 10 giorni in cui avevo voglia di battere la testa contro il muro.Dopo 3 anni un ictus, per mia fortuna risoltosi abbastanza bene, ha però peggiorato la sintomatologia. Mi è stato suggerito Codamol, era comunque dura. Quest'anno, dopo 10 anni, vado per una visita di controllo alla reumatologia e mi ritrovo un medico, che reputo competente, che dopo un'accurata visita, sentenzia "Signora, lei non ha indicazioni di reumatismo, quindi io posso solo fare una diagnosi di polimialgia" Ho chiesto che significava e cosa poteva significare per me. Risposta, niente signora, tutto come prima, ma non è di competenza del reumatologo. Ho provato a documentarmi su internet, ma dovunque si parla di polimialgia reumatica. A questo punto che cavolo ho, ed a chi mi posso rivolgere visto che comunque con il tempo, i problemi non rimpiccioliscono di sicuro? Ho un bravo medico, ma l'ho visto perplesso e mi ha risposto di andare avanti provando. Potete indicarmi una via per continuare a vivere non da ameba? Grazie.
fibromiagia e polimialgia possono far parte di uno "spettro" comune e malattie reumatiche possono rientrare nei fattori di rischio minori per ictus. la storia pare inizi appena dopo i 60 anni di età manca ogni altra notizia anamnestica che possa permettere una più corretta stratificazione del rischio sia verso la forma reumatica sia verso la malattia cerebro vascolare, obiettivi a mio avviso di primaria importanza. Tiroide in ordine? credo che l'approccio medico internistico in particolare per la figura del reumatologo sia corretto ma certamente potrebbe esserci il concorso di specialisti anche per esempio cardiologo oltre che neurologo