Preg.mi di paginemediche.it, sono un papà che attende il 2° figlio che dovrebbe nascere a Novembre 2004. Chiederei cortesemente se possibile avere un contatto (anche via e-mail) con la persona che Vi ha posto il quesito sulla
Toxoplasmosi in particolare Codice domanda: EE/1I10743 in quanto mia moglie ha contratto la Toxoplasmosi ma purtroppo, come in molti casi, è stata riconosciuta alla 14.ma settimana, non vi sono esami precedenti e ci rendiamo conto che abbiamo ritardato ad effettuarli. Inoltre l'
Amniocentesi è stata effettuata "forse" troppo anticipatamente 16.ma sett. (risultato NEGATIVO), in quanto se fosse stata contratta nelle prime settimane, da quanto abbiamo appreso, risulta difficile individuare il Toxoplasma nel liquido. I valori individuati dalle Ns. analisi sono: Igg (MEIA) >300 Igm (MEIA) POSITIVO, S-Igm (ELFA) 1,34 Indice positivo >0,65, S-Igg (ELFA) 588 UI/ml Indice positivo >8, S-Igg Avidità (ELFA) 26,1 Indice alta >30. La diagnosi è stata: Quadro sierologico compatibile con infezione aquisita verosimilmente nell'arco di 4-6 mesi precedenti. Domanda: Se nel liquido amniotico l'esito è negativo, ma alla nascita del feto con i valori (dimostrati dalla domanda EE/1I10743) sempre che questi non siano valori inferiori a quelli del periodo della gravidanza nelle analisi del sangue della madre, possono manifestarsi comunque dei problemi (sulla vista ecc.) al neonato? Oppure più è lontano il contagio (ipotizzo nel ns. caso i 6 mesi) e meno rischi si possono avere sul feto? ma se il parassita si incista e resta "attivo" per mesi e forse addirittura per anni è pur vero che i rischi rimangono. Ma in questo caso il bimbo potrebbe non aver avuto il contagio ma aver creato
Anticorpi nel periodo prenatale (per questo i valori riscontrati nella domanda EE/1I10743 erano alti (questo è un mio pensiero, ma è anche una domanda)? Su questo concetto mi è stato detto che se i valori del bimbo sono uguali o inferiori o simili ai valori della madre, è probabile che il bimbo come da voi affermato non sia stato infettato (ma bensì si sia attivato il sistema immunitario), ma se questi fossero superiori in modo evidente potrebbe significare un avvenuto contatto con la malattia, comportando un aumento degli anticorpi nel neonato? Sarei felice di potermi confrontare con questi signori che hanno posto la domanda sopra indicata, per evere un confronto diretto con chi ha o sta passando un periodo "Difficile". Vi rigrazio per l'attenzione, Ivan S.