Premesso di essere un tipo ansioso, tanto da prendere ormai da circa 10 anni 30 gocce di EN e n. 1 cpr di Elopram 20 al giorno.
La scorsa settimana avevo le pulsazioni del cuore particolarmente alte, arrivavo a picchi di 105-110 battiti al minuto.
Mi sono recato dal cardiologo, il quale mi ha riscontrato la PA 140/80 e F.C. 90 al minuto.
Dopo avermi fatto un elettrocardiogramma mi riscontra " ritmo sinusale tratto P-R corto". Mi dice che molto probabilmente deve darmi una pillola, un betabloccante, ma prima voleva che facessi degli esami del sangue.
Vado a casa preoccupato, con questo pr-corto, dai precedenti elettrocardiogrammi da me effettuati non avevano mai riscontrato questo pr-corto. L'indomani mattina vado a farmi le analisi che mi ha prescritto:
esame urina -esame emocromocitometrico-sideremia-azotemia-trigliceridi-ast (GOT) - alt -(GPT) - elettroforesi proteica-creatinina-uricemia-sodiemia-potassiemia-cloremia- fosfatasi alcalina-v.e.s.-bilirubina totale e frazionata-ck-glicemia-colesterolo totale hdl-ldl.
Porto i risultati dal cardiologo il quale mi dice che è tutto a posto e che non devo fare nulla.
Al che mi pongo un problema e vorrei chiarimenti in merito anche da parte vostra, Come mai non c'era più bisogna della pillola betabloccante?
Sono destinato a prendere sempre questi ansiolitici, per sedare l' accellerazione di battiti che ho?
Restando in attesa di riscontro porgo cordiali saluti
Risposta del medico
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L’ assunzione di betabloccante è indicata ma va valutata nel contesto clinico. Il suo cardiologo saprà consigliarla per meglio.