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Esperto Risponde

Premetto che chiedo il vostro aiuto, vi prego di

Premetto che chiedo il Vostro aiuto, Vi prego di leggere questa mail anche se lunga in quanto credo che tutta questa anamnesi sia importante! Sono un ragazzo di 26 anni e anche a me succede di essere colpito da tachicardìa parossistica. Fin dalla nascita possiedo un carattere iper-emotivo e iper-nervoso, purtroppo per me, in quanto vivo in maniera raddoppiata qualsiasi situazione piacevole o spiacevole che sia. Il mio sintomo di scarico per tutta questa iper-emotività e nervosismo si tramuta in iper-sudorazine delle mani. Questo avviene ancora adesso, ma in maniera più lieve rispetto a quando andavo a scuola, soprattutto alle interrogazioni o all'università. Questo mio carattere mi ha portato un pò di problemi, in quanto: da 9 anni fino ai 18 anni avevo un problema di perdita di feci, con conseguente disagio sociale, e psicologico e così via. All'età di 11 anni ho perso mio padre in quanto deceduto per un tumore ai polmoni. Questo evento ha ulteriormente creato in me molte paure e iniziai delle sedute psicologiche per superarle, dato che molti dottori e pediatri avevano attribuito questo mio problema fisico al mio carattere ansioso, pauroso, dicendomi che sarebbe passato questo problema di perdita delle feci con il passare degli anni. Fermai le sedute psicologiche appena iniziai il primo superiore in quanto sia per tempo, sia per rassegnazione in quanto erano passati un pò di anni, anche se il problema esisteva ancora, avevo imparato a conviverci. Con la maturità e la fine dei miei studi, quindi verso Giugno il mio problema fu risolto da solo. Come dissero i dottori il mio problema fu risolto con il passare degli anni e sicuramente al mio crescere e al superamento di mie paure, come quelle di essere picchiato da ragazzi più grandi di me o dai bulli della scuola ecc... In coincidenza della fine dei miei studi successe un altro grave evento per me e per la mia famiglia in quanto una mia zia cadde in depressione, dopo la morte della madre, quidi mia nonna, che portò dei grandi scossoni in negativo al mio carattere, in quanto la sua depressione si caratterizzava da grida e lamenti per tutta la giornata. Ella abitò tutto un anno con noi in casa. Questa situazione non ha giovato molto al mio carattere in quanto stavo malissimo e opprimevo tutto il mio malessere. L'estate mentre ero al mare e giocando a beach volley, mi è capitato il primo evento di tachicardìa. Ah! dimenticavo. Sono uno sportivo per eccellenza in quanto ho praticato calcio a livello agonistico fino all'età di 18 anni. Tornando al mio evento di tachicardìa non venne preso da me molto in considerazione in quanto era un evento nuovo. Mi fermai da giocare, anche se questo mi fece riflettere molto in quanto non mi fermavo mai dal gioco, ma quella volta mi ricordo che mi dovetti per forza fermare in quanto il cuore andava troppo veloce, differente da quella normale, cioè dalla tachicardìa sinusale quando una persona è in movimento. L'evento non mi capitò più durante tutto l'inverno, dove io mi ero iscritto alla facoltà I.S.E.F., proprio perchè lo sport è tutto per me. L'estate successiva mi ricapitò sempre mentre giocavo a beach volley sulla spiaggia. Però questa volta l'evento non passò più in secondo piano in quanto andai in ospedale, ma nel momento che arrivai già era tutto passato. I sintomi che ebbi sono quelli che tuttora ho, cioè improvvisa accelerazione del battito cardiaco con conseguente abbassamento della vista, giramenti di testa e tantissima paura. Quindi i primi due anni di attacchi di tachicardìa li ebbi esclusivamente d'estate nel giocare a beach volley, mentre d'inverno pur giocando a calcetto o andando in palestra non mi capitavano. Feci numerosi analisi come quelli del sangue, della tiroide, ecocardiogramma, ECG, ECG da sforzo, holter, non riuscendo mai a registrare il momento di tachicardìa.
Da tutte queste analisi non uscì niente perchè tutto in regola e la frase che mi fu detta spesso era che avevo un cuore sanissimo da atleta. All'età di 23 anni ho sofferto di attacchi di panico. Questo mio nuovo malessere fu dovuto ad un periodo di stress psico-fisico in quanto mia zia continuava ad essere depressa e a gridare e lamentarsi ancora, con la differenza che non abitò più in casa mia ma comunque vicino casa da continuare a venire a piangere, gridare sotto il mio portone. E anche da periodi litigiosi con la mia ragazza. Tutto ciò mi portò a scaricare nella maniera di avere attacchi di panico. Ho curato per un anno e qualche mese con farmaci antidepressivi, Sereupin, questa malattia, e ripresi le mie sedute psicologiche adottando il metodo cognitivo-comportamentale, consigliatomi da un neuropsichiatra che mi visitò. Preciso che in questo anno e mezzo di cura e psicoterapia non ho più avuto attacchi di tachicardìa, però mi sono limitato a fare sport in questo anno e mezzo. Fino ad arrivare a giugno di quest'anno quando si ripresentò la tachicardìa mentre facevo sport. La mia tachicardìa avviene sempre quando faccio sport, mai a riposo. Non essendo mai stata registrata i medici ipotizzano possa essere una tachicardìa parossistica dalle modalità che gli descrivo, cioè una accelerazione improvvisa del battito con abbassamento della vista, giramenti di testa. Noto che mi viene in concomitanza di quando faccio movimenti con il tronco come saltare, passare dalla posizione distesa in piedi, nelle dinamiche di gioco. Mi durano 10-15 minuti per poi togliersi improvvisamente. Sono andato da un medico cardiologo sportivo, il quale già visitatomi quando feci l'Holter, mi rifece fare ECG da sforzo, ma non registrando nulla in quanto non mi venne. Mi disse di stare tranquillo perchè con le tachicardìe parossistiche non si muore in quanto questa è una mia paura quando mi vengono, quindi faccio generare tante altre paure. Però questo problema mi ha condizionato molto in quanto non pratico più sport perchè ho paura, pur essendomi laureato in I.S.E.F. e facendo l'insegnante presso una scuola materna, ma sempre mi muovo con una certa rigidità e freno per paura che mi possa venire e stare davvero male.
Il dottore, inoltre, mi disse di non aver paura a fare sport in quanto è bene registrarle per vedere se sono sopraatriali o quantaltro, adesso non ricordo bene e di stare tranquillo. Subito uscito dal dottore sono carico di grande forza e coraggio che mi va di fare anche sport, ma poi non lo faccio, però vivo più sereno senza questo pensiero. Poi passa un mese e cado di nuovo in paranoia per questo problema per paura che mi possa venire da un momento all'altro e di qui a cercare altre rassicurazioni anche se penso che di tanto normale in queste cose che avvengono così improvvisamente, e poi al cuore che è l'organo vitale non riesco a farmene una ragione. Nel navigare in questo sito ho visto le risposte che hanno fatto altre persone che hanno lo stesso problema e sento di ablazione e quant'altro vorrei saper se per me è lo stesso e cosa mi dice. Inoltre sono un tipo che si fissa subito, infatti quando sento di qualche calciatore che muore o di qualche persona che è morta per qualche problema cardiaco, mi rivedo ed inizio a rimurginare sopra. Al dottore gli feci anche l'esempio di un calciatore Renato Curi del Perugia morto mentre giocava a calcio in quanto, facendo ricerche su internet, lessi che aveva una patologia simile e cioè quella che quando lui faceva uno sforzo fisico il suo cuore partiva e batteva all'impazzata. Aspetto con grande ansia una Vostra risposta e Vi ringrazio in anticipo per la Vostra attenzione.
Risposta del medico
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La sua storia fa pensare ad una forma di tachicardia parossistica senza una base organica. Dato che ha fatto molti accertamenti penso che si possa escludere la presenza di una preeccitazione cardiaca, che avrebbe potuto essere alla base del suo quadro clinico, e che potrebbe essere la patologia da trattare con una valutazione elettrofisiologica ed eventuale ablazione. Esclusa questa patologia deve essere assolutamente sereno, perché le crisi che lei accusa non sono “pericolose” ma solo fastidiose. Se poi riuscirà a fare proprio questo concetto vedrà che anche le crisi diminuiranno o almeno saranno meglio tollerate.
Risposto il: 22 Novembre 2006