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Esperto Risponde

Prevenzione eventi trmboembolici

ho 42 anni , la prima volta che ho avuto la fibrillazione atriale è stato in agosto del 1996 in coincidenza della nascita di mia figlia, mi sono durate circa 10 ore e poi sono scomparse da sole. premesso che ho fatto di tutto ,anche la transesofagea senza nessun risultato. sono un bradicardico da sempre x via dello sport . ho 46 battiti e la notte scendono fino a 32. (holter). Dicevo, queste fibrillazioni mi si ripresentato circa ogni 2/3 anni e durano sempre intorno alee 12/15 ore. mi si presentano sempre al risveglio e tranne in un caso ,mentre di sera giocavo a calcetto.in uno dei tanti controlli mi hanno trovato la pressione alta e vengo curato con un diuredico.questo cardiologo mi disse, che molte volte è collegata la fibrillazione con la pressione alta.da sempre soffro di extrasistole .ho un atrio di diametro 40.2. Il mio cardiologo mi dice che tutto è dovuto allo strees abbinate ad alcune componenti, tipo bradicardia. però vivo con l'incubo di svegliarmi con le fibrillazioni e che magari in alcuni casi con scariche di extrasistole si attacchino.Non riesco a trovare una via x risolvere definitivamente il problema. ho paura ,perchè ogni volta vado al pronto soccorso e mi ricoverano nel reparto UTIC. spesso arrivo solo al pronto soccorso e mi danno del matto, ma a parte l'ansia del momento io stò bene ,ho solo l'impressione che mi esca il cuore fuori dal petto ,ma x il resto ragiono bene. Grazie e scusate lo sfogo
Risposta del medico
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Caro Lettore, lei non specifica quanto e quale sport pratica. Certamente ha una frequenza cardiaca bassa e ciò può senz’altro creare problemi se si volesse eseguire una profilassi farmacologica. La terapia che assume potrebbe svolgere un ruolo nelle recidive e oggi esistono segnalazioni che alcuni farmaci antiipertensivi avrebbero un ruolo nel prevenire la fibrillazione atriale. La dilatazione atriale, sebbene modesta, indica una cardiopatia strutturale e occorrerebbe indagare sulla presenza di una ipertrofia ventricolare sinistra. Lo stress può avere un ruolo ma viene ritenuto non molto importante. Nel suo caso, accanto al problema delle recidive, guarderei con attenzione alla prevenzione degli eventi tromboembolici che purtroppo spesso accompagnano la fibrillazione atriale. Credo sia corretto che Lei si affidi ad uno Specialista tenendo presente che la fibrillazione atriale può divenire una malattia molto pericolosa se non viene affrontata con la dovuta attenzione.
Risposto il: 06 Dicembre 2006